Salute

La “distruzione organizzativa” per la gestione della sanità: i principi europei

di Giovanni Mauro -


La “distruzione creativa” formulata nel 1942 dall’economista austriaco Joseph Schumpeter è da tempo entrata nei processi di organizzazione delle strutture. Un concetto entrato ora anche nel quadro delle iniziative dell’Expert Panel on investing in health della Commissione Europea, che “ha definito l’innovazione dirompente nel settore sanitario come un tipo di innovazione che crea nuove reti e nuove organizzazioni sulla base di una nuova serie di valori, coinvolgendo nuovi attori, che consente di migliorare la salute e di raggiungere altri obiettivi preziosi, come equità ed efficienza. Oltre alla definizione ‘europea’ di innovazione dirompente, il Panel ha elaborato anche una nuova tassonomia delle innovazioni dirompenti basata sui ‘campi di applicazione’ e sulle loro categorie”, ha spiegato Claudio Zanon, direttore Scientifico di Motore Sanità, nel corso della seconda giornata della Winter School 2022 di Napoli, dal titolo “Cambia la Sanità. Reinventare Processi, Ruoli e Competenze”. Quattro, le categorie principali identificate: tecnologica (tecnologie a bassa ed alta complessità); organizzativa (modelli, strutture, processi); prodotti e servizi (farmaci e terapie diverse); risorse umane (personale sanitario, pazienti, cittadini e comunità).

Alcuni esempi di Disruptive Innovation in medicina sono per esempio lo sviluppo di antibiotici, di farmaci antiulcera, della chirurgia minimamente invasiva e di un nuovo e più efficace trattamento per il virus dell’epatite C. Mentre in ambito organizzativo-gestionale sono la salute mentale basata sulla comunità, le Organizzazioni responsabili (accountable) basate sulla popolazione e l’assistenza integrata.

Alcuni esempi di innovazioni dirompenti in ambito di prodotti e servizi sono anche lo sviluppo delle cure palliative e l’assistenza e terapia centrata sul paziente; in ambito di risorse umane sono l’autogestione del diabete da parte del paziente.

In proposito, Antonio Giordano, dg AOU Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli ha spiegato: “Il PNRR per la parte della sanità e della medicina generale comporterà un ripensamento degli ospedali di insegnamento, che dovrà strutturarsi a favore delle figure intermedie. Dunque le domande sono: quale sarà il ruolo dell’università, quale spazio dovrà essere fatto? In merito alla medicina territoriale, penso che bisognerà selezionare una tipologia di assistenza definita che dovrà prevedere anche una profonda correlazione con il sistema ospedaliero”.


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