La “fabbrica dei bambini”: il sindaco Filippi ora attacca Belluno (VIDEO)
Il sindaco di Pedras Grandes torna ad attaccare l'Italia, stavolta minacciando la città legata da amicizia al suo Comune
Agnaldo Filippi, sindaco brasiliano di Pedras Grandes divenuto nei mesi scorsi uno dei protagonisti dell’inchiesta de L’Identità sulla “fabbrica dei bambini” torna ad attaccare l’Italia. Dopo aver guidato alcuni piccoli comuni nel sud dello Stato di Santa Catarina in Brasile in un appello contro il Decreto approvato quest’anno nel nostro Paese e poi convertito in legge che limita la trasmissione della cittadinanza italiana per i discendenti nati all’estero a due generazioni, definendolo “Decreto della vergogna”, il sindaco si scaglia, ora, contro la città di Belluno, legata a Pedras Grandes da un “patto di amicizia”.


L’attacco e la minaccia di Filippi a Belluno in un video
Filippi ha attaccato Belluno nel corso di uno dei video nei quali ha iniziato in Brasile a raccontare la versione del suo personale coinvolgimento nella vicenda.

In un passaggio del video afferma: “Il loro silenzio (si riferisce ai rappresentanti di Belluno, ndr) in relazione a questi attacchi sui mezzi di comunicazione italiana ci ha dato fastidio, molto fastidio. Perché, se sono città sorella, tu ritieni che il “fratello” sta lì per difenderti e aiutarti. E invece questi nostri “fratelli” lì in Italia, diciamo questi nostri amici che è la città di Belluno, è rimasta in silenzio ed io gliela farò pagare per questo”.
Il format del video registrato in Brasile

Una locandina aveva annunciato la trasmissione del 18 giugno scorso, dalle 19.00 alle 20.30, titolando su una “polemica italo-brasiliana” e su “bufale che coinvolgono le istituzioni, la politica e la religione – L’impatto emotivo dell’essere vittime di una bugia”. Un format creato ad hoc, emesso da una piccola emittente web, Dm News Sc, con la partecipazione di Filippi, del prete della Chiesa Cattolica Romana Padre Nivaldo Ceron (che i lettori de L’identità ricorderanno proprietario del Castello di Treze de Maio), originario di Urussanga da poco legata da un patto d’amicizia con l’italiana Valdobbiadene, e Barbara Zandomenico Perito, l’insegnante di portoghese per stranieri conosciuta in Brasile dall’avvocato italiano Nunzio Bevilacqua.

Video, nella forma estesa, nei quali i tre parlano della loro storia di “distrazione di massa”: Filippi, come fosse un genetista, argomenta di Dna, Zandomenico Perito si addentra in questioni giuridiche riguardanti la cittadinanza italiana, ipotizzando supposti “attacchi alla politica e alle istituzioni oltre che a tutte le religioni brasiliane”.
Un altro video: le critiche al Consolato italiano circa i passaporti
In un altro passaggio video, Filippi parla della cittadinanza italiana e del passaporto: “Io, per esempio, ho tutta la mia famiglia che tiene da molto tempo la cittadinanza italiana e non sapevo del passaporto. Quando viaggio uso il passaporto brasiliano e non il passaporto italiano. Dunque, la maggioranza dei 30/32 milioni di italo discendenti che noi abbiamo in Brasile, non lo sta cercando. C’è solo una piccolissima percentuale che lo chiede al Consolato, a parte che la loro struttura (si riferisce probabilmente a quella consolare italiana, ndr) è totalmente arcaica e maleducata, perché quando vai là tu sei molto mal seguito. Parlai di questa cosa anche con il marito della “nostra” console Berti (a Curitiba, ndr): parlai con lui e gli dissi che quello che manca verso i brasiliani è l’educazione. Perché se vai là al Consolato c’è una porta, una finestra di trenta centimetri e dietro quella “grata” loro ti attendono”. Un racconto commentato dal conduttore del format con le parole “E’ un confessionale!”.


nel format web tv Marcas & Talentos
Il video del prete: Gli attacchi ci hanno resi più forti
In un altro video, Padre Nivaldo Ceron (in passato dettosi estraneo alle vicende di Filippi e di Zandomenico Perito), conferma l’unità di intenti che ora li unisce, ribadita dal loro protagonismo in questi video: “E noi andiamo avanti, non è questa “cosina” che provarono a fare che ci ha indebolito, siamo anche più forti di prima”. E il conduttore commenta con un “Amen”.

della Diocesi di Tubarao SC (Brasile), dal suo profilo Instagram
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