La “fabbrica dei bambini” in Brasile: i silenzi “rumorosi” della politica italiana e del Vaticano
La storia della “fabbrica dei bambini” del Brasile ha incontrato in quel Paese tante “verità negate” e suscitato in Italia i silenzi “rumorosi” delle istituzioni e del Vaticano.
Prendiamo a prestito ancora una volta il brillante titolo scelto per il suo libro dalla giornalista d’inchiesta Francesca Nava, in queste settimane in missione con la troupe del servizio pubblico per la trasmissione “Presa Diretta” Rai in quella micro-regione di Tubarao per un documentario di interesse culturale sulle origini dell’immigrazione italiana. Proprio lì dove l’avvocato italiano Nunzio Bevilacqua ha registrato omissioni di atti procedurali e contraddittorio nonché omertà di persone chiaramente informate su fatti, anche penalmente rilevanti, tutelate da una certa “giustizia locale”.
Una vicenda – nel segmento di quanto avvenuto in Italia – che L’identità ha già cominciato a raccontare nei mesi scorsi. Inerti le istituzioni italiane, inerte il Vaticano che, per la parte di sua competenza, non ha mai reso noti gli eventuali effetti di un monitoraggio delle attività e del ruolo del proprio clero in Brasile nei fatti accertati dall’indagine investigativa condotta dall’avvocato Edson Ribeiro per conto di Bevilacqua.
Ripartiamo ancora una volta da Pedras Grandes in Santa Catarina ove fu geolocalizzata da Ribeiro la “Casa” delle “ragazze gravide”. Le stesse ragazze che, presso la sontuosa residenza di proprietà del prete della Chiesa Cattolica Romana, Padre Nivaldo Ceron, il Castelo Belvedere di Treze de Maio Sc, ricevevano nei suoi giardini e nella sua Cappella privata una “benedizione” alla loro “eclettica” concezione di “modestia” e alla loro “immedesimazione” in “nuove Maria Vergine” in attesa di un “figlio divino”, nonché un appoggio concreto alla loro attività associativa, potendo disporre di iniziative commerciali (per esempio, caffè coloniali) nel Castelo e sostegno alla costruzione della “Casa Missionaria”, come testimoniato da Padre Lino Brunel.
Questa “sedicente” associazione religiosa – sarebbe di interesse conoscere se il Vaticano la reputi aderente all’insegnamento della Chiesa Cattolica di Roma dalla quale forse aspirava ad ottenere una “elevazione” o un “accostamento” per il tramite di Padre Nivaldo Ceron – si chiama Afmpc, “Associacao Filhos de Maria Aos Pes da Cruz“, ha per presidente Gislane Americo Paes (di Criciuma e della ormai nota famiglia delle Paes) e sede proprio nel piccolo borgo di circa 4200 anime di Pedras Grandes. Per tutti i contatti (email e telefono) riguardanti le interazioni con questa attività “protetta” dal territorio pur non avendo, a nostro avviso, assai trasparenti fini, indica i riferimenti di un certo Luciano De Faveri.
De Faveri è la persona che – secondo l’indagine investigativa svolta per conto dell’avvocato Bevilacqua – conoscerebbe – grazie allo storico e profondo rapporto con la realtà comunale – gli “arcani” di Pedras Grandes, dalla “Missionaria” (di cui sarebbe stato il referente amministrativo, ndr) e dunque il fine reale di tutte quelle “gravidanze angeliche”, alla “Matriarca”, nonché la famiglia Zandomenico (ramo materno in Pedras Grandes dell’italo-brasiliana Barbara Zandomenico Perito). I numeri dell’Associazione infatti corrispondono a lui, un commercialista di Pedras Grandes divenuto avvocato nel 2021 a Santa Catarina e affiliato al partito progressista in cui milita il sindaco del paese, il prefeito Agnaldo Filippi che vanta pubblica passione per l’Italia.
Prima di questi fatti, De Faveri in data 20 settembre 2021 cedeva in “comodato gratuito” al Comune di Pedras Grandes – già allora guidato dal prefeito Agnaldo Filippi – un immobile urbano che appare essere di notevole importanza.
Luciano De Faveri ha un collegamento anche con un’altra protagonista di questa storia (pure attraverso i canali social), la persona che parlava con la madre (Margarete) di Barbara Zandomenico Perito, la donna che ha provato ad attribuire a Bevilacqua la paternità di sua figlia. De Faveri conosce infatti, a Pedras Grandes, Janete Zandomenico, zia di Barbara, infermiera ostetrica pubblica e a conoscenza dei riti di magia nera praticati sull’avvocato italiano e su “molte altre persone in lavorazione” da parte di “quella là”, molto probabilmente la “Matriarca” di questa storia.
Brasile, spunta l’audio sui riti della setta
Le investigazioni del pool di indagine dell’advogado criminalista Edson Ribeiro, in missione a Santa Catarina dallo Stato di Rio de Janeiro, ci avevano portato anche a Laguna Sc. Qui, a Caputera (Laguna) a qualche chilometro dai ristoranti dove anche in queste feste di Natale si mangiano i gamberi, a poca distanza da Praia do Mar Grosso, c’è il “Centro Umbanda da Luz” ove opera un importante conoscitore di associazioni e cosiddette “realtà magiche”: il “pai do santo” della Quimbanda, Adilson Woituski, amico della Mae Izabel de Oxum alla quale indirizzò Edson Ribeiro, riferendogli che questa avesse forti legami con persone “influenti” di Tubarao, allorquando l’avvocato Ribeiro gli aveva chiesto informazioni sull’identità della “Matriarca” e sulla “Casa delle ragazze gravide”, mostrandogli anche la foto con “l’Angelo dell’inseminazione”, Alvaro detto il Salvavidas.
In questo territorio, a Laguna, sta operando in questi giorni , secondo i social, la troupe della Rai guidata da Francesca Nava, giornalista di “Presa diretta”, per realizzare un documentario da mandare in onda nel marzo dell’anno prossimo sulle origini dell’immigrazione italiana e su Anita Garibaldi. Argomenti di grande interesse culturale ritenuti oggi più urgenti, in una trasmissione del servizio pubblico a spese contingentate, di quelle “verità negate” denunciate da un nostro connazionale.
Per arrivare invece al clero locale, c’è da auspicare che il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato del Vaticano che recentemente in Brasile ha svolto numerosi incontri istituzionali e in uno di questi si è confrontato anche con il presidente Inácio Lula nell’ottica della difesa da parte della Chiesa “dell’uomo e della sua dignità”, possa prossimamente recarsi personalmente anche nel sud di Santa Catarina per verificare l’applicazione degli insegnamenti della Chiesa Cattolica Romana in quella regione, forse anche ospitato nel sontuoso Castelo Belvedere di Treze de Maio di proprietà di Padre Nivaldo Ceron che in quel territorio rappresenta la Chiesa.
La storia continua.
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