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La fabbrica del Sole

di Giovanni Vasso -


Il sole sorge a Catania: Enel rilancia 3Sun che, entro il 2024, diventerà la più grande fabbrica di pannelli solari dell’intera Europa. La “fabbrica del Sole” passerà a una produzione stimata in 3Gw l’anno, dagli attuali 200 Mw. Si punta forte sulla tecnologia ad eterogiunzione basata sul silicio e che risulta molto più performante rispetto alle tecnologie convenzionali. Per il progetto, denominato Tango (Italian Giga Factory) e partito già nell’ormai lontano 2010, sono già pronti 118 milioni dalla Commissione Ue che lo ha individuato tra le prime (e più importanti) sette iniziative nell’ambito dell’Innovation Fund. Inoltre è stata avviata la procedura per accedere ai fondi del Pnrr, da cui potrebbero arrivare altri 188 milioni. In tutto, si tratta di un investimento da 600 milioni di euro e una ricaduta occupazionale di tutto rispetto: novecento assunzioni dirette e ben mille posti di lavoro per le imprese dell’indotto.

“Finalmente indipendenti, anche dalla Cina”

Al taglio del nastro c’erano tutti. Dai vertici Enel (con il presidente Michele Crisostomo e l’ad Francesco Starace) fino al ministro all’ambiente e sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, la direttrice generale per l’Energia della Commissione Ue, Ditte Jull Jorgensen. Il ministro Pichetto ha voluto sottolineare che “il significato politico forte di questo investimento è la sua funzione di affrancamento del nostro Paese dall`estero, e segnatamente dalla Cina, anche sul fronte della produzione di impianti per l`energia rinnovabile”. Dunque ha promesso che presto ci saranno novità importanti per le comunità energetiche rinnovabili: “A giorni stiamo definendo le modalità tecniche della commissione per far arrivare questo decreto sulle Cer: stimo che a livello Paese dovremo nei prossimi 3 anni autorizzare tra le 15 e le 20mila Comunità energetiche rinnovabili. È una vera e propria azione di massa per il cambiamento del Paese. Lo stanziamento dello Stato è di oltre 2 miliardi solo per la fase di avvio, perché poi ci sarà l’intervento sulle tariffe”.

Dalla Sicilia alla conquista del mondo

Se Pichetto celebra l’indipendenza, Starace lancia l’Italia alla conquista del mondo. L’ad Enel ha spiegato: “Stiamo cercando di fare l’inizio di un processo, il paradigma di una fabbrica che vogliamo replicare dove ce ne sia la possibilità, in altre parti del mondo, portando la tecnologia italiana a servire le altre parti d’Europa e del mondo”. Quindi ha aggiunto: “Si tratta di uno dei pannelli solari più efficienti al mondo e grazie a questa innovazione possiamo scommetere su questo investimento. La dimensione della fabbrica di 3mila Mega da sola è più grande della somma di tutte le altre che lavorano in Europa. Tra 5 anni forse l’avremo raddoppiata, forse sarà superata da altre fabbriche”. Dunque ha spiegato: “Nel 2022 in Europa sono stati installati 41mila Megawatt di pannelli solari importandoli dall’Asia quasi tutti. È una grande innovazione poter guardare a numeri di questo tipo”. Più che un auspicio, un affare che è già concluso. Starace ha affermato che per la tecnologia 3Sun “si sono fatti avanti tutti” e che nei prossimi giorni sarà annunciato chi è l’acquirente di una quota, in esclusiva, della Sun Factory di Enel. Che ha scoperto l’America, ha trovato lo Stato in cui replicare il modello ma che, almeno per ora, “non possiamo dirlo”.

L’INCONTRO A PALAZZO CHIGI

Dopo la mattinata al cantiere, per politici e manager di Stato è stato necessario tornare (di corsa) a Roma. A Palazzo Chigi, infatti, s’è tenuta la riunione sul RePowerUe, il grande piano per ammodernare l’Italia sul fronte energetico e delle infrastrutture. Un tema immenso, che – ovviamente – si riannoda a quello del Pnrr. L’incontro è stato presieduto dalla premier Giorgia Meloni. Attorno al tavolo, c’erano i ministri Raffaele Fitto, Francesco Lollobrigida, Adolfo Urso e Pichetto Fratin, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, i viceministri Cirielli, Valentini e Rixi, mentre il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, è collegato da remoto. Per le società partecipate, hanno preso parte all’incontro, insieme proprio a Francesco Starace, ad Enel, anche Claudio Descalzi, amministratore delegato Eni, Stefano Venier, ad di Snam, Stefano Donnarumma, Ad Terna. Il governo non vuole perdere tempo e punta a fissare una strategia che parte da Sud per ricollegare l’Italia all’Europa.

LA SILICON VALLEY CATANESE
E LA STRATEGIA DEL GOVERNO

E non è solo retorica. Anzi. Catania potrebbe, e anzi secondo il governo dovrebbe, diventare una delle Silicon Valley italiane. Non un unico polo di eccellenza, ricerca e produzione per le nuove tecnologie ma una mappa di siti che, in connessione tra loro, possano porre l’Italia al centro delle nuove dinamiche internazionali. Gli investimenti in Sicilia non sono casuali. La posizione strategica dell’isola mette in connessione Italia, Nord Africa e Medio Oriente, mercati in grande espansione per le tecnologie, oltre che per le materie prime energetiche. Enel ha iniziato a lavorare sul territorio già da anni ma oggi ci sarebbero decine di aziende interessate a investire sull’area. La strategia, più che mettere i territori in competizione tra loro (come fatto per anni, con risultati deteriori) punta a uno sviluppo armonico e strategico. Se la megafactory di Intel dovrà sorgere, per forza, al Nord in quanto dialogherà con i grandi impianti che verranno realizzati sul suolo tedesco e sul territorio francese, il Sud dovrà rafforzarsi sul fronte tecnologico legato alle rotte delle vecchie (gas) e nuove (solare) energie.

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