Politica

PRIMA PAGINA – La Festa dei lavoratori e le misure del governo

di Domenico Pecile -


Proposta e protesta. Come dire maggioranza e opposizione. L’odierna Festa del lavoro consegna un quadro politico nettamente spaccato a metà con il governo che consegna al Paese un pacchetto – presentato ai sindacati – che permetterà di erogare, tra l’altro, nel gennaio del 2025, un’indennità di 100 euro a favore dei lavoratori dipendenti con reddito complessivo non superiore a 28 mila euro con coniuge e almeno un figlio a carico, oppure per le famiglie monogenitoriali con un solo figlio a carico. Ma il decreto legge sulle politiche di coesione va ben oltre quella che opposizioni, Cgil e Uil hanno liquidato con un certo nervosismo come una mancetta. In arrivo, infatti, incentivi per tutti: imprese, professionisti, società, giovani, donne con aiuti previsti a intensità differenziata.
Il governo vara dunque misure differenziate per Centro-Nord e Meridione. Previste infatti agevolazioni che saranno applicate a ogni forma di autoimpiego: avvio di nuove imprese o attività libero professionali, sia in forma individuale che collettiva. Interesserà i giovani di età inferiore a 35 anni o disoccupati da almeno 12 mesi o in conduzione di marginalità o inattivi.
Previsti anche voucher di avvio attività, a fondo perduto, di 30 mila euro al Centro-Nord (40 mila al Sud) per l’acquisto di beni, strumenti e servizi. L’importo sale poi a 40 mila euro al Centro-Nord (50 mila al Sud e nei territori colpiti dal sisma 2009 e 2016 in caso di acquisti di beni o servizi innovativi, tecnologici o digitali o di sostenibilità ambientale e di risparmio energetico. E ancora: per le assunzioni agevolate di manodopera dipendente, durerà 18 mesi la finestra con riconoscimento dello sgravio totale dei contributi: dal 1 luglio 2024 al 31 dicembre del 2025.
“La riforma – è il commento del premier Meloni – mira ad accelerare l’attuazione delle politiche di coesione che prevedono per la nostra nazione 75 miliardi di euro di cui 43 miliardi di risorse europee”. Quanto ai 100 euro a favore dei lavoratori dipendenti, Giorgia Meloni aggiunge che “questo provvedimento entra nel più ampio lavoro che il governo ha portato avanti finora per difendere il potere di acquisto delle famiglie e dei laboratori, segnatamente quelli più esposti”.
Minoranza, Cgil e Uil (la Cisl ha invece aperto al governo) rosicano e replicano che come lo scorso anno il governo Meloni si ricorda dei lavoratori soltanto alla vigilia del Primo maggio e attaccano il provvedimento sia nel merito sia nel metodo. Temi questi che saranno ripresi oggi nel corso delle varie manifestazioni (compreso il concertone del Primo Maggio che per la prima volta, causa lavori, si trasferirà al Circo Massimo) programmate in diverse città. Lo slogan di Cgil, Cisl e Uil sarà “Costruiamo insieme un’Europa di pace, lavoro e giustizia sociale”. La manifestazione nazionale, quella per le opposizioni e i sindacati politicamente più simbolica e più calda è prevista a Monfalcone e ha il sapore di una sfida al sindaco leghista Anna Cisint (candidata alle europee) che sta adottando il pugno di ferro contro quella che definisce l’islamizzazione della città dove il 30% è rappresentato da extracomunitari.
Il governo non si scompone e si affida a fatti e numeri. Come quelli riferiti dalla Cgia (l’Associazione artigiani e piccole industrie di Mestre che spesso interviene su questioni economiche). Eccoli: rispetto ad arile 2023, a febbraio 2024 (ultimo datore disponibile dall’Istat) il numero degli occupati in Italia è cresciuto di 292 mila unità: pertanto quest’anno festeggiano il 1 Maggio quasi 300 mila lavoratori in più dello scorso anno. La Cgia ricorda anche che nell’aprile dello scorso anno la platea degli occupati presenti in Italia era di 23.481.000 unità, a febbraio di quest’anno, invece, la stessa ha toccato quota 23.773.000. Inoltre, gli artigiani di Mestre ricordano che il 98 per cento delle imprese presenti in Italia ha meno di 20 addetti.


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