La forfettizzazione del reddito: una soluzione rivoluzionaria per semplificare il fisco italiano
La forfettizzazione del reddito: una soluzione rivoluzionaria per semplificare il fisco italiano
di VINCENZO CASTELLANO *
L’Italia è nota per la sua ricchezza culturale, ma anche per la complessità del suo sistema fiscale. Tuttavia, è tempo di riflettere sulla possibilità di estendere, progressivamente, il regime forfettario a tutti i contribuenti e in tutti i settori. Questa audace proposta mira a rivoluzionare la determinazione del reddito, semplificando il processo di determinazione e riducendo la burocrazia per artigiani, liberi professionisti ma anche imprese di ogni dimensione. Avremmo anche meno problemi sull’interpretazione delle norme e la quasi assenza di contenzioso tributario. Un vero paradiso fiscale, ma in un’accezione positiva per sia per i contribuenti sia per il Fisco.
Attualmente, l’Agenzia delle entrate utilizza regole forfettarie e parametri standard, al contrario, per controllare ex post se il reddito prodotto da alcune categorie di contribuenti è congruo e affidabile. Pensate agli studi di settore – poi sostituiti dagli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA) – al test di operatività, obbligatorio per la disciplina delle società di comodo. La proposta di forfettizzare il reddito è l’inversione di modello e va nella direzione opposta dall’attuale impostazione del sistema tributario italiano. Tuttavia, l’attuale governo pare voglia raggiungere una simile finalità con l’istituzione del concordato preventivo tra fisco e contribuenti. La delega fiscale prevede, infatti, un accordo biennale sulle tasse, ossia un patto sul reddito tassabile la cui determinazione sarà elaborata dai software del Fisco e sarà proposto ad autonomi, professionisti e imprese con un fatturato fino a 5,1 milioni (soglia ISA), compresi i soggetti che applicano il regime forfettario.
L’approccio della forfettizzazione del reddito, quindi, mira a semplificare la determinazione del reddito, basandosi su parametri predefiniti allo stesso modo di come il Fisco proverà con la procedura dell’accordo preventivo. E allora perché non valutare l’idea che proponiamo di invertire questo paradigma, estendendo la forfettizzazione del reddito a tutti, indipendentemente dal settore in cui operano?
Naturalmente, una simile rivoluzione richiederebbe una pianificazione attenta e la definizione di parametri certi e chiari. Alcuni di questi parametri potrebbero includere la dimensione dell’attività, il numero dei dipendenti e l’ubicazione geografica. Su questo ultimo aspetto è importante considerare che il costo della vita varia notevolmente in diverse regioni italiane e in particolare al Sud si registrano maggiori svantaggi. Pertanto, l’ubicazione geografica potrebbe essere un parametro sicuramente da considerare nella forfettizzazione, per garantire un trattamento equo a livello nazionale.
L’estensione della forfettizzazione del reddito a tutti i contribuenti potrebbe, quindi, portare a una serie di vantaggi significativi. La semplificazione del sistema fiscale italiano, la riduzione delle procedure burocratiche e lo stimolo all’imprenditorialità sono solo alcuni dei risultati positivi che potremmo ottenere. Un sistema fiscale più semplice e trasparente contribuirebbe a ridurre l’evasione fiscale. Ma penso anche che con una tale semplificazione del sistema fiscale italiano si eliminerebbe il complesso sistema di norme e la necessità di calcolare il reddito in modo dettagliato; così sia i contribuenti che l’Agenzia delle entrate risparmierebbero tempo e risorse. E con la riduzione delle procedure burocratiche si avrebbero meno documenti da presentare e conservare e, quindi, meno verifiche da parte delle autorità fiscali con una notevole semplificazione del processo.
È importante notare che una simile riforma richiederebbe una pianificazione dettagliata, una collaborazione tra il governo, gli esperti fiscali e gli operatori economici, nonché un monitoraggio costante per evitare abusi. Tuttavia, una forfettizzazione ben progettata potrebbe rivelarsi una soluzione vincente per semplificare il sistema fiscale italiano, stimolare l’economia e promuovere l’equità fiscale. Sarebbe un passo audace verso un futuro fiscale più trasparente ed efficiente per tutti i contribuenti italiani, ma l’inizio di un percorso di giustizia fiscale di cui tanto ha bisogno il Paese e soprattutto il Sud.
*Dott. Commercialista e Presidente del Comitato tecnico di Unione Italiana Forfettari
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