Esteri

La Francia a ferro e fuoco per le pensioni E Re Carlo deve rinunciare alla visita

di Ernesto Ferrante -


Il giorno dopo le proteste di massa contro la riforma delle pensioni voluta da Macron, la Francia si lecca le ferite. I numeri sono pesanti: 441 poliziotti e gendarmi feriti e 457 persone fermate. Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno, Gerald Darmanin, parlando a Cnews. Secondo le organizzazioni sindacali, sono stati 3,5 milioni i francesi in piazza.
La porta di ingresso del municipio di Bordeaux, nel sud ovest de Paese, è stata data alle fiamme durante la notte scorsa. Scontri fino a tarda ora tra manifestanti e agenti di polizia si sono registrati anche a Parigi. Nella capitale la situazione è degenerata in Place de l’Opéra e successivamente in Place de la Bastille, dove la polizia ha tentato di disperdere la folla con gas lacrimogeni. Iniziative di lotta si sono svolte anche a Marsiglia, Lione, Besancon, Rennes, Rouen e Arles.
Una nuova giornata di mobilitazione è prevista per martedì. “Il forte rifiuto di questo progetto da parte della società è legittimo e bisogna continuare a farsi sentire”, ha dichiarato Marylise Léon, vicesegretaria generale della Cfdt, citata dall’emittente Bfmtv.
Gli scioperi hanno costretto Macron ad un primo e “mediaticamente doloroso” passo indietro, con il rinvio della “visita francese” di re Carlo III, in programma dal 26 al 29 marzo. Lo ha reso noto l’Eliseo spiegando che la decisione è stata presa in seguito all’annuncio, da parte dei sindacati, di una nuova giornata di manifestazione nazionale il prossimo 28 marzo. La decisione di rinviarla “è stata presa dai governi francese e britannico dopo un colloquio telefonico tra il presidente della Repubblica e il re questa mattina”.
Lo spostamento è stato quindi concordato “per poter accogliere sua Maestà re Carlo III nelle condizioni che corrispondono alla nostra relazione di amicizia”, recita il comunicato ufficiale della presidenza.
Con il passare delle ore, si è appreso che è stato proprio Macron a chiedere al sovrano britannico di modificare i programmi. Lo si legge in una nota diffusa da Downing Street che menziona l’attuale “situazione in Francia” come causa. “Sua Maestà, si legge, “attende con impazienza l’opportunità di visitare la Francia non appena sarà possibile individuare date” più opportune”.
Downing Street ha rimarcato che la decisione è stata “presa con il consenso di tutte le parti, dopo che il presidente francese ha chiesto al governo britannico di rinviare la visita”.
Un ulteriore schiaffo al presidente, sempre meno amato, è arrivato da Teheran. L’Iran dice alla Francia di “ascoltare” chi scende per le strade a protestare. “Il governo francese dovrebbe parlare con il suo popolo e ascoltare le sue voci. Questa violenza non ha nulla a che vedere col salire in cattedra, sulla cattedra delle lezioni morali e fare prediche agli altri”, ha scritto su Twitter il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanaani, che ha sfruttato l’occasione per ricordare le critiche arrivate alla Repubblica Islamica dell’Iran per l’energica risposta alle rivolte esplose in seguito alla morte, avvenuta lo scorso settembre, della giovane Mahsa Amini dopo l’arresto con l’accusa di non indossare correttamente il velo.
In un altro tweet, Kanaani ha ulteriormente precisato il beffardo richiamo alla coerenza: “Non sosteniamo la distruzione e il caos, ma diciamo: invece di creare disordini in altri Paesi, ascoltate la voce del vostro popolo e astenetevi dalla violenza contro la vostra gente. ‘Chi semina vento raccoglierà tempesta’”.
Sta spopolando un video del presidente transalpino durante l’intervista in diretta tv. Nelle immagini, si vede Macron che risponde animatamente a una domanda e sbatte con il polso sul tavolo facendo rumore con il suo lussuoso orologio in mostra al braccio sinistro. Subito dopo lo si vede muovere le mani cercando di non farsi notare, poi le braccia ricompaiono ma l’orologio non c’è più. “Al momento di parlare dei salari minimi”, ha commentato su Twitter la deputata de La France Insoumise, Clemence Guetté, “ecco che il presidente si toglie il suo bell’orologio di lusso sotto il tavolo”. Il tweet è stato rilanciato migliaia di volte con reazioni rabbiose.
“Contrariamente a quanto affermato sui social network”, hanno evidenziato fonti vicine ad Emmanuel Macron alla radio France Info, “il presidente non ha tolto l’orologio per nasconderlo, ma perché l’aveva appena battuto con forza contro il tavolo”.
Ulteriori chiarimenti hanno riguardato il modello indossato dal capo dello stato: un BRV192 di Bell & Ross personalizzato con le insegne della Presidenza della Repubblica. Il suo valore sarebbe di “soli” 2.200 euro. “Lo indossa tutti i giorni da oltre un anno e mezzo”, rimarca la fonte.
Continuano i disagi. La direzione generale dell’Aviazione civile ha chiesto alle compagnie aeree di annullare il 33 per cento dei voli in partenza domani dall’aeroporto di Parigi-Orly e il 20 per cento di quelli in programma per lunedì per sciopero dei controllori di volo in linea. Stessa richiesta di cancellazioni riguarda anche il 20 per cento dei voli a Lione-Saint-Exupéry e Marsiglia-Provenza. In quest’ultimo scalo, alle compagnie aeree è stato chiesto anche di cancellare il 20 per cento dei voli in programma dopodomani.

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