Esteri

La furia dello Zar su Prigozhin: “Russia tradita per ambizioni personali”

di Cristiana Flaminio -


Il discorso del Presidente è chiaro, netto e non ammette dubbi. Chi ha incitato la Brigata Wagner alla rivolta ha accoltellato la Russia alle spalle, è un traditore che, ingannandoli, ha spinto i combattenti a un’avventura sconclusionata. Vladimir Putin rompe il silenzio e, dal Cremlino, parla ai cittadini russi di quanto sta avvenendo a Rostov. Le parole del Capo dello Stato russo sono cariche di tensione.

Vladimir Putin, dal Cremlino, ha parlato alla Russia in tv. “Un colpo di pugnale, alle spalle alle nostre truppe e alla Russia”, ha tuonato quasi “citando” la posizione dell’Fsb, l’intelligence russa che ha bollato la rivolta di Prigozhin come un tentativo di innestare una guerra civile. “Sono in corso azioni gravi di tradimento” e promette una dura reazione ai capi dell’ammutinamento: “Risponderanno per questo”. Quindi ha chiesto ai combattenti di Wagner di deporre le armi tendendo la mano alla truppa: “Mi rivolgo a chi, con l’inganno e le minacce, è stato coinvolto in quest’avventura criminale. Che mettano fine alla loro partecipazione a queste azioni”. A Prigozhin, senza mai citarlo, la promessa che non ci sarà pietà: “Tutti quelli che hanno preso le armi contro le forze armate sono dei traditori, noi stiamo fronteggiando un tradimento, i responsabili saranno condotti davanti alla giustizia. Le ambizioni hanno portato al tradimento del Paese. Chi ha organizzato l’insurrezione armata risponderà di quanto fatto, qualsiasi insurrezione interna è un colpo alla Russia e al suo popolo e sarà inevitabilmente punito”.


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