Editoriale

LA GHIGLIOTTINA

di Frida Gobbi -


SE LA GUERRA E LAVROV FANNO RIDERE IL G20

La sapete quella del russo che dice: “Stiamo cercando di porre fine al conflitto in Ucraina iniziato dall’Occidente…”, e giù tutti a ridere. Sarebbe perfetta per un programma comico, uno spettacolo satirico. Avrebbe di sicuro successo con una platea occidentale che si riconosce appieno nella lettura mainstream del conflitto nel Donbass. Non avrebbe riso chi invece ritiene che le colpe siano di entrambi, visto che prima dell’arrivo dei russi erano gli ucraini a bombardare il Donbass (per anni). Ma il punto non è questo: la battuta, chiamiamola così – anche perché in verità Mosca sostiene la tesi della colpa dell’Occidente dall’inizio della guerra – non l’ha fatta un comico, sono le parole pronunciate dal ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov al G20 di New Delhi. E non durante una puntata di Zelig. Peccato però che la platea del G20 è veramente esplosa in una sonora risata. “Stiamo cercando di fermare la guerra che è stata scatenata contro di noi usando il popolo ucraino”: una frase che ai grandi della Terra fa ridere. Ma intanto lì nel Donbass da un anno i militari e i civili muoiono, da entrambe le parti. “Ride bene chi ride ultimo”, avrà pensato l’imperturbabile Lavrov.

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