Editoriale

LA GHIGLIOTTINA – Adesso il Pd decide pure chi è pacifista e chi non lo è

di Redazione -


Non c’è verso: neanche di fronte alla pace il Pd si dà pace. L’incubo Giuseppe Conte che supera i dem a sinistra con il suo M5S è onnipresente e ottenebra le menti del Nazareno. E’ il caso di Matteo Orfini, appena rieletto deputato, già presidente del Pd, che va all’attacco dell’ex alleato a 5 Stelle: “Mi sembra che da parte di alcuni ci sia la volontà di utilizzare la pace per una divisione strumentale a fini interni, trovo che sia abbastanza sgradevole. Conte è un trasformista, non c’è nulla di sincero nelle sue posizioni. Sono sempre strumentali, anche in questo caso”. La colpa dell’ex premier sta nell’aver lanciato la proposta di una manifestazione per la pace, senza cappelli politici. E a dire che la compagna di partito Laura Boldrini ha detto l’opposto esatto di Orfini: “Sulla pace non ci si può dividere, deve esserci unità di intenti, poi magari possono esserci delle distinzioni su come arrivare alla pace, ma sull’obiettivo della pace ci dobbiamo essere tutti”. Sarà forse colpa della guerra tra correnti in vista del congresso Pd, forse. Oppure, più semplicemente, è quel vezzo/vizio da professorini dem.


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