Attualità

LA GHIGLIOTTINA – Al Tar per bocciare il figlio: se il Trentino non è italiano

di Frida Gobbi -


Il mondo al contrario, ma non quello del generale, quello della relazione tossica tra scuola e Tar. Dopo i recenti casi di genitori che si sono rivolti ai giudici per ribaltare il verdetto dei consigli di classe, chiedendo di far promuovere i figli che erano stati bocciati, ora arriva un caso (di) scuola diametralmente opposto. In Trentino due genitori si sono rivolti al Tar per chiedere di annullare la promozione del figlio. L’insolita decisione, in assoluta controtendenza, presa dalla mamma e il papà di questo alunno delle elementari nasce per il bene del figlioletto. Nello scorso anno scolastico infatti è stato molto malato e ha saltato la scuola per lunghi periodi. Il ragazzino è riuscito comunque a stare al passo con i compagni, tanto da ottenere la promozione. Ma i genitori hanno chiesto al dirigente scolastico di annullare la decisione.

Trentino, genitori si rivolgono al Tar per far bocciare il figlio

Di fronte al rifiuto del dirigente di convocare nuovamente il consiglio di classe, i due si sono rivolti al Tar. Dal canto loro, i giudici amministrativi hanno accolto in via cautelare la richiesta dei genitori, fissando la discussione in sede collegiale a fine settembre (a scuola iniziata, dunque). Questa vicenda la dice lunga su due aspetti ormai evidenti: da un lato, le famiglie che si mettono in mezzo rispetto al giudizio dei docenti sui propri figli mettendo in mezzo i tribunali – lasciamo alla scuola di fare il suo lavoro; dall’altro, il Trentino, che davvero non somiglia molto al resto del Paese. Anzi, sembra proprio il mondo al contrario, ma non nel senso di Vannacci.


Torna alle notizie in home