Editoriale

LA GHIGLIOTTINA – Come risolvo la crisi? Metto la barca sul balcone

di Redazione -


FRIDA GOBBI
C’è grossa crisi diceva quello, anzi Quelo (alias Guzzanti) e allora ci si industria per risparmiare il più possibili. Nei modi a volte più bizzarri e… ingombranti. E’ il caso di un signore che vive a Minorca, isola della Spagna, che ha parcheggiato la sua barca da sei metri sul balcone, al terzo piano. “Risparmio 70 euro al mese di ormeggio durante i cinque mesi invernali e la riparo da casa mia”, spiega. Certo, non è un’operazione semplicissima: ci è voluta una gru per sollevare la barca e posizionarla nel suo balcone. Ma ne vale la pena, anzi il prezzo. Il ragionamento del signore in questione è stato: “Il balcone è il mio e ci metto quel che mi pare”. Tuttavia la barca non è passata inosservata (ma dai!?): vicini e amministratore hanno detto che è pericoloso tenerla lì, perché comunque pesa 400 chili. Le curiose foto della barca incastonata nel palazzo pubblicate dai vicini (forse invidiosi, chissà) sono presto diventate virali sui social, rimbalzando sulla stampa locale. “Esiste un permesso per mettere un’imbarcazione sul balcone di casa?”, si legge nel post di un vicino che aggiunge: “Ci sembra molto pericoloso”. La gente mormora, si sa. Finché non è intervenuto il comune, che ha dato 24 ore di tempo al proprietario dell’imbarcazione per toglierla dal terrazzo (altri soldi per la gru, quindi). I tecnici comunali – invocati a furor di condominio – hanno redatto un verbale in cui spiegano che le grandi dimensioni del natante rappresentano un pericolo per l’incolumità pubblica e aumentano il rischio di crollo. Insomma, alla fine ha avuto la meglio il comune, che con il suo tempestivo intervento tornerà rapidamente a incassare i soldi dell’ormeggio.

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