Editoriale

LA GHIGLIOTTINA – Dopo la pizza e la baguette ora si candida l’uramaki

di Frida Gobbi -


Non c’è più l’Unesco di una volta: la baguette è stata proclamata patrimonio immateriale dell’umanità. Voi direte, ma come immateriale? In effetti, esiste: è ben visibile, appena scongelata, sui banconi dei supermercati nel reparto pani economicissimi. Sorge il dubbio: ora che è un tesoro, non si può più mangiare? Ma l’organizzazione con sede a Parigi (dai, non pensate male…) chiarisce che il patrimonio da preservare sono le competenze artigianali e la cultura della baguette e non il filone ascellare in sé. Stiamo parlando di un simbolo della cultura enogastronomica francese, d’altronde. E poi quando fatta ad arte, dai panettieri veri e non a livello industriale, è indubbiamente gustosa. Certo, accanto a lei, come patrimonio immateriale troviamo l’arte del pizzaiuolo napoletano. Ecco, a Napoli la pizza è sempre all’altezza del bollino Unesco. Lo stesso non si può dire della baguette. E qui non vogliamo tirare in ballo la querelle vini francesi/vini italiani, formaggi francesi/formaggi italiani. In ogni caso, è questione di rapporto qualità/prezzo. Lì vinciamo proprio a mani bassissime.


Torna alle notizie in home