LA GHIGLIOTTINA – Quelli che insegnano lo Stato a Mattarella
“Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?”. Ci ricorda il Nanni Moretti di Ecce Bombo, Giuseppe Conte che non va ai funerali di Stato di Silvio Berlusconi. Solo che stavolta non c’è proprio niente da ridere. Il leader dei 5 Stelle non ha presenziato perché il quattro volte presidente del Consiglio salutato ieri per l’ultima volta nel Duomo e in piazza a Milano dalla famiglia, dalle istituzioni, dai vip e dal suo popolo era un “antagonista politico”. Peccato che Conte avrebbe dovuto essere lì in qualità di ex premier. Poi ci sono stati gli scappati di casa da centrosocialeoccupato di Bologna che hanno dato un party per festeggiare la morte del Cavaliere (e del buon gusto, aggiungiamo). Non pochi hanno polemizzato per la scelta del lutto nazionale. Tutti per farsi notare. Ecco a tutti loro noi diciamo di guardarsi per un attimo le immagini del funerale di Stato e la sobrietà del capo del nostro Stato Sergio Mattarella, in prima fila, davanti al feretro. La presenza del presidente della Repubblica (che è di tutti) è molto più a difesa della democrazia di chi ha cianciato di valori democratici cercando di rendere divisivo l’estremo saluto a un (grande) defunto. La morte del senso della misura.
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