Attualità

LA GHIGLIOTTINA – Se al “monaco” senza redditi sequestrano un convento

di Frida Gobbi -


Risultava nullatenente al fisco ma gestiva un patrimonio personale di oltre dodici milioni di euro. Un nababbo dell’immobiliare pizzicato dalla Guardia di finanza dopo oltre vent’anni di evasione fiscale a livelli mostruosi. L’imprenditore 70enne era a capo di un piccolo impero composto da 36 appartamenti tra Milano e Pavia, dodici cantine e autorimesse, due capannoni, du terreni edificabili, un intero fabbricato di cinque piani già destinato ad albergo nella provincia di Savona, e persino un ex convento in provincia di Torino considerato di interesse storico. Come fosse un monaco con voto di povertà… La Finanza ha ricostruito un articolato sistema di evasione fiscale basato su cosiddette “società schermo” con sede in Svizzera, Principato di Monaco e Romania, collegate tra loro da una rete ingarbugliata (ma efficace) di partecipazioni, intestate a prestanome designati come rappresentanti. Per anni grazie alla stipula di compravendite fittizie, il furbone generava crediti Iva in capo alle società acquirenti.

Se l’abito non fa il monaco

Crediti poi reimpiegati per l’acquisto di ulteriori immobili, in un circolo vizioso (eppure “virtuoso”) che non destasse sospetti né arricchimenti ingenti improvvisi. In tal modo l’ha fatta in barba al Fisco per lustri e lustri. Ma l’abito non fa il monaco.


Torna alle notizie in home