Attualità

LA GHIGLIOTTINA – Se il killer della PlayStation non è più un videogioco

di Frida Gobbi -


Quando si lancia l’allarme sui videogiochi, quando si avvertono i genitori che sono molto pericolosi si dice una grande verità. Certi giochi infatti sono talmente violenti da scatenare turbe psichiche sui più giovani, che spesso sono alle prese con situazioni VM18 (con il placet di mamma e papà). Addirittura si può rischiare la vita, con i videogiochi, che “allevano” potenziali killer. Sì ma, nella brutta storia dai contorni tragicomici che vi raccontiamo, a rischiare di morire stavolta è proprio chi gioca troppo. A Favara, in provincia di Agrigento, una ragazza di 17 anni avrebbe accoltellato il fratello perché faceva troppo rumore mentre giocava alla PlayStation. La giovane è stata denunciata alla Procura per i minori per lesioni aggravate dopo avere ferito alla schiena il fratello 16enne. Il ragazzo, colpito fra cuore e polmone, è in gravi condizioni ed è ricoverato al San Giovanni di Dio di Agrigento. L’ipotesi di reato contestata è lesioni personali aggravate. La ragazza, a quanto pare, aveva già più volte litigato con il fratello: lei doveva studiare e lui continuava a giocare, facendo rumore, con la PlayStation a tutto volume (tra spari, esplosioni ed effetti vari).

Se la PlayStation non rende violenti chi ci gioca

Insomma, l’amorevole sorellina, la studiosa sorellina si è rivelata molto più violenta del fratello fissato con i videogiochi. La realtà supera sempre la fantasia in quella che sembra una storia dalle tinte thriller quasi horror e invece è cronaca (nerissima).


Torna alle notizie in home