Esteri

La “Global March to Gaza” fa litigare maggioranza e opposizione in Italia

Prima i fermi al Cairo, poi lo scontro politico a Roma

di Ernesto Ferrante -


Sono stati rilasciati 36 degli attivisti Pro Pal italiani bloccati all’aeroporto del Cairo perché diretti alla marcia internazionale per Gaza, promossa per attirare l’attenzione sulla gravissima crisi umanitaria nell’enclave palestinese. Altri 7, invece, sono stati rimpatriati. Lo hanno riferito gli studenti torinesi Andrea Usala e Vittoria Antonioli Arduini, tra i militanti filo-palestinesi rimessi in libertà. Ancora incerto il rientro in Italia dei due allievi della “Holden”, la scuola di storytelling fondata dallo scrittore Alessandro Baricco.

Lo scopo della marcia

Il percorso di 48 chilometri attraverso la penisola del Sinai fino al confine egiziano con la Striscia, è stato pianificato per “creare pressione morale e mediatica internazionale” finalizzata all’apertura del valico di Rafah e alla revoca del blocco che impedisce l’ingresso degli aiuti nella Striscia. Il governo egiziano ha dichiarato “non autorizzata” l’iniziativa a causa di problemi di sicurezza. La “Global March to Gaza” è in coordinamento con la carovana terrestre “Sumud” e la missione della nave “Madleen”.

Il governo incalzato dalle opposizioni

La vicenda ha innescato un duro scontro tra maggioranza e minoranza. “Il nostro consolato sta accudendo tutti gli italiani che sono stati bloccati” al Cairo e che “dovevano partecipare a questa marcia verso Gaza che non è stata autorizzata”, ha affermato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, arrivando a Villa Madama. “Comunque sia l’ambasciata sia il consolato al Cairo sono in continuo contatto con I nostri concittadini e c’è una delegazione del consolato e una delegazione dell’ambasciata presente in aeroporto”, ha precisato il capo della diplomazia italiana.

“Qualsiasi cosa accadrà ai nostri concittadini, riterremo responsabile il governo. Chiediamo al ministro Tajani di venire a spiegare in aula”, ha detto Francesco Silvestri del Movimento 5 Stelle alla Camera.

“Chiediamo formalmente alla Farnesina di assicurare la sicurezza e la tutela di queste persone”, ha incalzato Valentina Ghio del Pd. Per Marco Grimaldi di Avs, “quei 150 italiani in marcia vogliono semplicemente arrivare al valico di Rafah in modo pacifico” per chiedere la fine del conflitto in atto.

Tajani disponibile a riferire in aula

“Sono sempre pronto ad andare a riferire, sono andato sempre, deciderà la conferenza dei capigruppo quando invitarmi, sono sempre disponibile ad andare”, ha replicato Tajani nel corso di una conferenza stampa presso la sede di Forza Italia a Roma.


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