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La guerra arriva a Chernobyl: pericolo per il reattore nucleare fermo da più di 35 anni

di Redazione -


La guerra russo-ucraina è arrivata a Chernobyl. E ora il mondo è con il fiato sospeso per il pericolo di un altro disastro nucleare dopo quello del 1986. I suoi effetti colpirebbero tutta l’area, arrivando fino all’Europa. La Bbc scrive già di forze russe che sequestrano la centrale nucleare. Nel 2019 il reattore numero quattro di Chernobyl era stato racchiuso in un’enorme struttura in acciaio per prevenire ulteriori perdite di radiazioni, ma ora si spera che l’occupazione, che peraltro trasporta sul posto armamenti militari nucleari, non faccia ritornare nell’area il pericolo di radiazioni.

Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha avvertito che un simile disastro potrebbe accadere di nuovo se la Russia continuasse la sua invasione: “I nostri difensori stanno dando la vita affinché la tragedia del 1986 non si ripeta”, questo un suo tweet.

Il ministero degli Affari esteri ucraino, scrive la Bbc, ha anche avvertito della possibilità di “un altro disastro ecologico” nel sito. Funzionari ucraini hanno riferito che i livelli di radiazioni erano stati “superati” in un certo numero di luoghi nell’area, ma la Russia lo nega.

La “zona di esclusione” di Chernobyl – un raggio di 32 km (19 miglia) intorno all’impianto – rimane in gran parte priva di circolazione di persone, 36 anni dopo. I livelli di radiazioni nell’area sono più alti del normale dalla fuga di notizie del 1986, raccontata in un’omonima miniserie della HBO nel 2019 che ha contribuito a rendere il sito anche una sorta di attrazione turistica.

Le truppe russe sarebbero entrate nella zona di esclusione giovedì prima di attraversare l’Ucraina. Su questo, la Casa Bianca afferma di aver ricevuto segnalazioni secondo cui il personale è tenuto in ostaggio nel sito da soldati russi.

Chernobyl si trova a circa 130 km a nord della capitale, Kiev, ed è nei fatti un corridoio verso la città per le forze d’invasione.

I russi sono tra gli operatori nucleari più esperti al mondo, racconta alla Bbc Claire Corkhill, professoressa di Materiali di scarto radioattivo dell’Università di Sheffield, che ha lavorato in un team internazionale a Chernobyl negli ultimi sei anni. Proprio il team ha contribuito alla costruzione di una cupola da 32mila tonnellate intorno al reattore radioattivo, finanziata con un costo di 1,5 miliardi di dollari da più di 30 Paesi.

Ora, nei fatti, queste operazioni hanno subito un drastico stop. “Non abbiamo ancora ripulito tutto – dice la Corkhill – Serve un programma per i prossimi 50 anni. Se le persone non stanno lavorando correttamente su quella struttura e non stanno portando avanti la disattivazione, ne deriveranno problemi”.


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