La Food and Drug Administration (Fda) statunitense ha avviato la procedura per arrivare a una modifica del foglietto illustrativo del paracetamolo (Tylenol e prodotti simili) per approfondire elementi che suggeriscono, in caso di uso da parte di donne incinte, un aumentato rischio di condizioni neurologiche come autismo e Adhd nei bambini. L’agenzia ha anche pubblicato una lettera per allertare i medici.
Le raccomandazioni di Trump sul paracetamolo
La decisione è arrivata dopo le dichiarazioni del presidente Usa Donald Trump, che ha fortemente sconsigliato alle donne incinte di assumere paracetamolo, sostenendo che è “probabilmente associato a un rischio notevolmente aumentato di autismo”. “Non assumetelo”, ha detto il tycoon durante un evento alla Casa Bianca sull’autismo.
“La Fda sta adottando misure per sensibilizzare genitori e medici su una considerevole mole di prove sui potenziali rischi associati al paracetamolo”, ha spiegato il commissario della Fda Marty Makary. La scelta spetta in ogni caso ai genitori. L’Agenzia ha citato alcuni studi sul tema dai quali emerge che “il rischio può essere più pronunciato quando il paracetamolo viene assunto cronicamente durante la gravidanza”. Manca tuttavia una relazione causale e nella letteratura scientifica sono presenti lavori che vanno nel senso opposto.
Ema e Aifa contro il tycoon
L’agenzia europea del farmaco (Ema), che “autorizza” l’uso dei farmaci nell’Ue e che effettua “rigidi controlli” prima di consentirne l’immissione sul mercato, “non ha trovato alcuna relazione tra l’uso di paracetamolo durante la gravidanza e l’autismo”, ha sottolineato la portavoce della Commissione Europea per la Salute, Eva Hrncirova.
L’Ema, ha proseguito Hrncirova, “ha esaminato una enorme quantità di dati riguardanti donne che hanno usato il paracetamolo durante la gravidanza e non ha trovato alcuna indicazione di rischi di malformazione del feto né per i neonati. Allo stato non c’è alcuna evidenza che richieda di modificare le attuali raccomandazioni relative all’uso del farmaco”. Naturalmente, “non bisogna abusarne”, ma questo “riguarda tutti i farmaci”.
Sulla stessa linea l’agenzia italiana del farmaco (Aifa). “Alla luce delle più recenti valutazioni scientifiche effettuate a livello europeo, non emergono nuove evidenze che richiedano modifiche alle raccomandazioni in vigore sull’uso del paracetamolo in gravidanza”, si legge in una nota dell’ente regolatorio.
La Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza (Sinpia) ha manifestato “preoccupazione” per l’uscita di Trump.