Attualità

La mamma di Giogiò Cutolo candidata con la Lega

La madre del giovane ucciso due anni fa a Napoli rompe gli indugi e accetta la sfida elettorale con Salvini

di Giorgio Brescia -


La scelta di candidarsi con la Lega alle prossime Regionali in Campania per Daniela Di Maggio, conosciuta come “mamma di Giogiò”, il soprannome di suo figlio Giovanbattista Cutolo, giovane musicista napoletano ucciso nel 2023 a Napoli a colpi di pistola da un minorenne per futili motivi.

La mamma di Giogiò con Salvini

Di Maggio ha deciso di candidarsi, l’annuncio ufficiale durante una conferenza stampa in Senato, occasione in cui il leader della Lega Matteo Salvini ha consegnato a Daniela la spilletta del partito in segno di sostegno. Giogiò Cutolo è da due anni, a Napoli e in Italia, il simbolo della lotta contro la violenza giovanile e la criminalità.

Dalla morte del figlio, Daniela Di Maggio si è distinta – con parole nette e forti, partecipazioni a trasmissioni televisive, commenti e richieste di intervento – come una figura impegnata nella sicurezza e nella giustizia, riflettendo la tragica vicenda del figlio che ha avuto grande risonanza mediatica.

Temi e argomenti che appartengono da sempre all’animazione politica della Lega, partito al quale da subito le indiscrezioni l’avevano avvicinata.

L’omicidio di Giogiò

Giovanbattista “Giogiò” Cutolo fu ucciso il 31 agosto 2023 a Napoli in piazza Municipio da un minorenne pregiudicato durante una lite nata per uno scooter parcheggiato male.

L’assassino, allora 17enne, sparò tre colpi di pistola contro il 24enne, colpendolo mortalmente con il terzo colpo dopo che la vittima si era girata di spalle. Il video dell’episodio mostrò anche la rissa e le sedie che volavano durante l’alterco.

Il processo

Il processo si è tenuto davanti al Tribunale dei Minorenni di Napoli, dove il 17enne ha scelto il rito abbreviato e, pur avendo confessato di aver sparato, ha negato l’intenzione di uccidere.

Il pubblico ministero ha richiesto la pena massima, e il gup ha condannato l’imputato a 20 anni di carcere, la pena massima prevista per un minorenne, definendo l’omicidio volontario e ingiustificato.


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