Attualità

La marcia del made in Italy

di Adolfo Spezzaferro -


Un liceo e una giornata nazionale all’insegna del made in Italy. Una delle bandiere del governo Meloni prende forma e corpo, con un istituto scolastico superiore dedicato a ciò che ci rende grandi a livello globale. E con una festa istituzionale ad hoc, il 15 aprile, per “celebrare la creatività e l’eccellenza italiana”. A prevederlo è la bozza del ddl sul made in Italy atteso all’esame del Consiglio dei ministri la prossima settimana. Il testo, che si sviluppa in 47 articoli, introduce una serie di novità: dal rifinanziamento della Nuova Sabatini a misure di incentivazione del design e dell’ideazione estetica, dall’annunciato nuovo Fondo sovrano al sostegno all’imprenditorialità femminile, alle filiere del legno, dell’arredo e del tessile, fino a disposizioni per l’approvvigionamento di materie prime critiche della filiera della ceramica.
Arriva anche una sorta di bollino blu per i ristoranti italiani autentici sparsi per il mondo. “Al fine di valorizzare e sostenere gli esercizi di ristorazione che offrono all’estero prodotti enogastronomici effettivamente conformi alle migliori tradizioni italiane all’estero e di contrastare l’utilizzo speculativo dell’italian sounding, – si legge nella bozza del testo – i ristoratori situati all’estero possono chiedere la certificazione distintiva di ‘ristorante italiano nel mondo’”. Un modo anche per aumentare ulteriormente la qualità della cucina italiana all’estero. La certificazione “è rilasciata, su istanza del ristoratore, da un ente certificatore accreditato presso l’organismo unico di accreditamento nazionale italiano, sulla base di una tariffa approvata e di un disciplinare adottato con decreto del ministro delle Imprese e del made in Italy, di concerto con il Masaf, che individua i requisiti e le specifiche per il rilascio” di questo bollino blu. In sostanza, sarà certificato “l’utilizzo di ingredienti di qualità e di prodotti appartenenti alla tradizione enogastronomica italiana, a denominazione di origine protetta, a indicazione geografica protetta, a denominazione di origine controllata, a denominazione di origine controllata e garantita e a indicazione geografica tipica”.
Per quanto riguarda il liceo del Made in Italy, avrà lo scopo di “promuovere, nell’ottica dell’allineamento tra domanda e offerta di lavoro, le conoscenze, le abilità e le competenze connesse al Made in Italy”. Il ddl istituisce anche la Giornata nazionale del Made in Italy per “celebrare la creatività e l’eccellenza italiana”. La giornata non è assimilata alle feste nazionali, pertanto per celebrarla Stato, Regioni, Province, Città metropolitane e Comuni possono promuovere “iniziative per la promozione della creatività e la difesa e valorizzazione del Made in Italy”.
Altra novità di rilievo, il governo vuole proporre conti dedicati a condizioni agevolate per gli studenti per sostenere le spese scolastiche. La bozza del ddl infatti istituisce il “Programma di Risparmio e Investimento per l’Istruzione e la Formazione Avanzata” per “agevolare il risparmio e l’investimento” per “sostenere le spese per l’istruzione secondaria e terziaria e la formazione professionale avanzata”. Le banche che aderiscono al programma permetteranno a cittadini con meno di 30 anni l’apertura di “conti di risparmio e investimento” a condizioni agevolate, favorendo anche forme di periodico versamento da parte di terzi attraverso donazioni o crowdfunding.
“La legge quadro sul made in Italy è un punto svolta per questo Paese che pone finalmente al centro le filiere di eccellenza. Il made in Italy è un marchio di qualità del prodotto italiano”, dichiara il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine del Forum Pa. Tra le misure, spiega il ministro, la possibilità di aprire i licei specializzati “a partire dall’anno scolastico 2024/25, uno in ogni distretto industriale italiano”. E l’istituzione “del Fondo sovrano per le filiere del Made in Italy per sostenere le imprese fin dall’approvvigionamento delle materie prime”.
A proposito del Fondo sovrano esprime preoccupazione il presidente di Confindustria Carlo Bonomi. Se “sarà un fondo di supporto a sostegno delle imprese e delle filiere strategiche va benissimo. Se invece si tratta di un fondo che punta alla nazionalizzazione dell’economia non ci siamo proprio”, avverte il numero uno degli industriali. “Non abbiamo ancora i dettagli. Siamo all’inizio. Dobbiamo vedere qualche dettaglio in più”, precisa Bonomi.


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