Ambiente

La moda innovativa e sostenibile: il progetto Innovazioni Sartoriali

di Redazione -



L’innovazione e la sostenibilità al servizio del fashion. Oggi, in occasione della Giornata mondiale della Creatività e dell’Innovazione, Fondazione Territorio Italia presenta Innovazioni Sartoriali. Il progetto ha visto la Fondazione, presieduta da Daniela Ducato, finanziare i corsi e i laboratori per la trasmissione di competenze e saperi, compresi quelli digitali fino al prodotto finale.

Condotto, sostenuto e promosso insieme a un’ampia rete di sinergie, il progetto ha preso corpo sotto il coordinamento di Luciana Delle Donne, Fondatrice dell’associazione «Made in Carcere» e in collaborazione con Industrie Tessili di Prato e con Green Heroes la rete di eccellenze del Made in Italy fondata da Kyoto Club, testimoniata da Alessandro Gassmann con la direzione scientifica di Annalisa Corrado.

Ad accomunare tutti, la convinzione per un sostegno ai “green jobs” nella consapevolezza che il capitale creativo è il bene più prezioso dell’umanità. Da qui, il 21 aprile si presta anche come occasione di confronto sui temi dell’empowerment femminile. Per questo motivo Fondazione Territorio Italia ha fatto del genio e della creatività femminile un sinergico connubio a supporto dei progetti del talento e della fantasia di donne fragili, donne vittime di tratta e vittime di violenza fisica, psicologica ed economica.

Il progetto Innovazioni Sartoriali mescola qualità e carismi per garantire una seconda chance a persone e cose. È un’occasione di produzione ad alto valore etico. Si offrono tessuti non rinnovabili e non riciclabili, si fornisce formazione, si trasferisce un modello d’impresa, dalla gestione al marketing, per un riscatto culturale e sociale.

Dagli scarti tessili fatti con polimeri della plastica, derivanti dai tagli CAD per il settore dei rivestimenti (auto, nautica, camper, treni, ecc) il cui smaltimento sarebbe oneroso e complesso, si producono, ed entrano in commercio dal 21 aprile, packaging per privati e aziende; imballaggi antiurto per il settore di conservazione degli alimenti in contenitori di vetro (bottiglie, conserve, marmellate, ecc.); articoli per la pet care come materassini e sotto-ciotola igienici antiscivolamento e tanto altro. Mentre con i biotessili isolanti termici rinnovabili e compostabili realizzati con scarti di canapa e sughero si producono ante per mobili al posto di legno plastica con un risparmio del 99% di materie prime, tappeti isolanti termici, tappetini yoga, che diventano serbatoi di CO2, naturalmente antimicrobici disinquinanti e purificanti dell’aria. Tutti prodotti resistenti oltre 50 anni che a fine ciclo vita diventano terra fertile

La presidentessa di Fondazione Territorio Italia, Daniela Ducato, spiega il valore metaforico e tangibile del progetto: “I tessuti hanno un valore simbolico. Tessuti sociali e tessuti di umanità. Il maneggiare scarti di fibre e tessuti da riassemblare, ricucire, reinventare è come avere a che fare anche con sé. Ricomporre e ricreare dentro di sé rinnovati tessuti immateriali della vita quotidiana per rinascere anche dalle macerie-scarti. Si imparano competenze che il mercato richiede allenando la creatività e riconoscendo il proprio valore. Poi ci sono i tessuti della vita quotidiana materiale: negli abiti e nei mobili, nei dispositivi medici e protettivi, negli edifici e nei veicoli. Tuttavia, è necessaria un’azione urgente poiché il loro impatto sull’ambiente continua a crescere. Il consumo di tessili dell’UE ha, in media, il quarto maggiore impatto sull’ambiente e sui cambiamenti climatici, dopo cibo, alloggio e mobilità. È anche la terza area di consumo per consumo di acqua e suolo e la quinta per uso di materie prime primarie ed emissioni di gas serra”.


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