La NATO lancia la missione Sentinella Orientale
SI tratta della risposta all'attacco dei droni russi in Polonia
epa12371413 NATO Secretary General Mark Rutte (R), and the Supreme Allied Commander Europe (SACEUR), General Alexus G. Grynkewich (L), give a joint press conference at NATO headquarters in Brussels, Belgium, 12 September 2025. EPA/OLIVIER MATTHYS
La NATO lancia una nuova operazione militare, Sentinella Orientale, per rafforzare la sicurezza del suo fianco est dopo la violazione dello spazio aereo polacco da parte di droni russi. L’iniziativa, battezzata “Eastern Sentry” (Sentinella Orientale), è stata annunciata ieri sera a Bruxelles dal segretario generale dell’Alleanza atlantica, Mark Rutte, insieme al comandante supremo alleato per l’Europa (Saceur), il generale statunitense Alexus G. Grynkewich. L’operazione, ha spiegato Rutte, prenderà avvio “immediatamente”, anche se per raggiungere la piena operatività saranno necessari alcuni giorni. “Siamo preparati e pronti a difendere ogni centimetro di territorio”, ha dichiarato l’ex premier olandese. “Abbiamo schierato la Sentinella Baltica all’inizio di quest’anno, per contribuire a salvaguardare le infrastrutture critiche nel Mar Baltico di fronte a comportamenti sconsiderati. Oggi il generale Grynkewich ed io siamo qui per annunciare che la NATO lancia la Sentinella Orientale, per rafforzare ulteriormente la nostra postura lungo il fianco orientale”, ha aggiunto Rutte.
In cosa consiste Sentinella Orientale
Secondo quanto chiarito dal segretario generale, l’attività militare coinvolgerà una serie di risorse provenienti da diversi Paesi alleati, tra cui Danimarca, Francia, Regno Unito e Germania. Non si limiterà alle sole capacità tradizionali, come la presenza di reparti terrestri, navali e aerei, ma comprenderà anche strumenti specificamente pensati per contrastare le nuove sfide legate all’impiego dei droni. “La Sentinella Orientale aggiungerà flessibilità e forza alla nostra posizione e renderà evidente che, come alleanza difensiva, siamo sempre pronti a proteggere il territorio dei nostri membri”, ha sottolineato Rutte. Il generale Grynkewich ha confermato che l’operazione è già formalmente iniziata: “Ho emesso l’ordine stasera, all’inizio di questa conferenza stampa. Le operazioni partono immediatamente sotto la mia autorità”. Il comandante supremo ha tuttavia precisato che occorrerà del tempo per coordinare pienamente i contributi dei vari alleati e raggiungere così la piena capacità operativa. “Continueremo a lavorare e a perfezionare la progettazione dell’operazione andando avanti, ma Eastern Sentry inizia subito”, ha detto. L’area interessata dall’iniziativa è vastissima: coprirà infatti l’intero fianco orientale dell’Alleanza, dall’estremo nord fino al Mar Nero e al Mediterraneo. L’operazione sarà modellata sulla Baltic Sentry, che secondo la NATO ha rappresentato un “grande successo” nella protezione delle infrastrutture critiche nell’area del Baltico. Il lancio di Sentinella Orientale arriva in un momento delicato. Due giorni fa, infatti, droni russi hanno violato lo spazio aereo della Polonia, costringendo per la prima volta la NATO a far decollare i propri caccia per abbattere velivoli nemici su territorio alleato dall’inizio della guerra in Ucraina, tre anni e mezzo fa. Un episodio definito da Rutte “sconsiderato e inaccettabile”, indipendentemente dal fatto che la violazione sia stata intenzionale o frutto di un errore.
Le reazioni
L’annuncio della missione Sentinella Orientale è stato accolto con favore da diversi governi europei, in particolare da Francia e Germania, che hanno già reso noto di voler rafforzare la presenza dei propri caccia in Polonia. “Sebbene la nostra attenzione immediata sia rivolta alla Polonia, questa situazione va oltre i confini di una singola nazione. Ciò che colpisce un alleato riguarda tutti noi”, ha osservato Grynkewich. Con Eastern Sentry, la NATO intende dunque ribadire un messaggio chiaro: l’Alleanza è pronta a rispondere a ogni minaccia lungo tutto il fronte orientale, con l’obiettivo di scoraggiare nuove provocazioni da parte di Mosca e mantenere saldo il principio di difesa collettiva sancito dall’articolo 5 del Trattato del Nord Atlantico.
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