Costume

La Nazionale o Sinner? L’Italia del telecomando ballerino

di Giorgio Brescia -


L’Italia con il telecomando ballerino in mano, stasera. Cosa scegliere, la Nazionale che si confronta con il Belgio o Jannik Sinner? Il tecnico azzurro è salomonico: “Nessun dilemma per stasera tra Sinner e la Nazionale, anzi è bello avere due situazioni piacevoli da poter scegliere. È giusto che ognuno scelga quello che gli fa più piacere, ma sono convinto che tutti quanti cambieranno spesso canale. Quando andremo in campo, proveremo a seguire in qualche modo la sua partita”. Così Luciano Spalletti, ct della Nazionale, intervistato a Bruxelles dall’inviato dello Sport del Gr Rai, sulla scelta che si troverà di fronte il pubblico sportivo tra Sinner e Azzurri, stasera impegnati in contemporanea.

Cosa deve fare l’Italia per arrivare in alto come Sinner? “Deve avere la sua stessa autodisciplina, deve alzare l’asticella giorno per giorno per raggiungere qualcosa di nuovo come fa lui. Non deve esserci traguardo dentro le nostre menti: perché una volta raggiunto quello che pensiamo sia l’ottimale, poi dobbiamo subito andare a trovare qualcosa di nuovo”.

A seguire, Spalletti è entrato nel vivo del match alle porte, a partire dal duello Lukaku-Buongiorno. “È un vantaggio che Buongiorno lo conosca bene, avrà capito quelle che sono le sue qualità. Lukaku mantiene le stesse caratteristiche anche contro un compagno di squadra, è difficilissimo da spostare. È quasi impossibile vincere i contrasti fisici. Spesso dovremo cercare di anticiparlo, magari con la collaborazione del mediano che dovrà fare un po’ di pulizia prima che arrivi la palla”.

E non poteva mancare, nelle parole del ct, un commento sulla cronaca di questi giorni. Recentemente è stato al carcere minorile di Nisida, pochi giorni fa tre ragazzi sono morti a Napoli per colpi d’arma da fuoco. “Come nel calcio – ha detto -, bisogna prevenire e dare informazioni. Chi uccide un ragazzo poi muore anche lui allo stesso tempo. Dopo un gesto del genere, bisogna far conoscere quello che sarà l’incubo di vita che uno andrà a vivere. Rimarrà quel rimorso che ti tartasserà e che non smetterà mai di torturarti dopo il male che hai fatto a un’altra persona”.


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