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La notorietà che cambia la vita: lascia marito e figli per fare l’influencer

di Ivano Tolettini -


Ha trent’anni, due figli alle elementari, un (ex ormai) marito operaio e un nuovo mestiere nato quasi per caso, ma diventato in pochi mesi una carriera. È la storia di una donna di Treviso che ha deciso di cambiare vita, lasciando casa, marito e figli per inseguire il successo sui social. “Ora faccio l’influencer, ho più di 50 mila sostenitori e non ho tempo per la famiglia”, questo in soldoni quanto ha detto all’ex compagno, annunciando la separazione. Una frase che sintetizza un cambio di rotta personale e insieme un segnale dei tempi, dove il digitale si intreccia con la fragilità economica e affettiva delle famiglie italiane. All’inizio per la commessa era un passatempo: qualche foto, un video di trucco, un reel di abbigliamento girato tra una lavatrice e la spesa. Poi, in pochi mesi, i follower sono lievitati e sono arrivate le prime offerte da brand di cosmetica e moda. Da commessa part-time è passata a potenziale professionista del web, con guadagni fino a prima impensabili.

Ma la notorietà ha presentato il conto a casa

Il marito, quarantenne, non ha accettato la nuova vita della moglie. All’inizio si era adattato, poi le tensioni sono esplose. Lei, sempre più assorbita da shooting e dirette; lui, lasciato a gestire la quotidianità dei figli e la casa. Quando alla sua legale, Antonella Tocchetto, la donna ha detto che il ruolo di madre e di moglie le stava stretto, ha capito che non era solo una crisi di coppia, ma un cambio di identità. La coppia ha scelto la via della separazione consensuale per i figli. Ma dietro la frattura c’è anche un nodo sociale e culturale. Non è facile accettare che una donna metta da parte il ruolo familiare per un progetto personale, specie se legato al mondo dei social. La storia è una microfotografia di un Paese che cambia, dove i confini tra lavoro, immagine e identità si confondono.

I dati Istat

Il Rapporto Istat 2025 spiega che la povertà resta alta e colpisce soprattutto le famiglie giovani con figli. Sono 2,2 milioni i nuclei in povertà assoluta, pari all’8,4% del totale, e 5,7 milioni gli individui coinvolti. Le famiglie con figli minori sono le più esposte, con un’incidenza del 12,4%, in crescita rispetto al 2014. In altre parole, avere un figlio oggi aumenta il rischio di povertà, non lo riduce. Il lavoro non basta più a garantire stabilità. Il 21% dei lavoratori italiani è a rischio di “lavoro povero”, con redditi che non coprono il costo della vita. Le donne e i giovani sono i più vulnerabili. E anche chi lavora, come nel caso di questa coppia, è spesso in bilico tra due precarietà: quella economica e quella affettiva. Nel caso della influencer, il successo virtuale ha spalancato un orizzonte nuovo, ma ha fatto saltare le vecchie certezze domestiche. È un mondo che divora, che chiede di esserci sempre, di postare, di rispondere, di apparire. Dietro i like e i follower restano due bambini che vivono una separazione. Il caso trevigiano è metafora dell’Italia di oggi: quella delle famiglie fragili, in cui basta un cambiamento di ruolo o di reddito per far saltare la tenuta emotiva ed economica. Ecco che la vicenda della influencer si intreccia con i numeri del Paese: il successo non basta a compensare la fragilità delle relazioni e la vulnerabilità delle famiglie giovani. La libertà individuale, in questo caso, si scontra con l’angoscia di chi resta indietro.


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