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La notte dei trattori: a Roma 200 in protesta sul Raccordo. Dall’Ariston il comunicato in diretta

di Claudia Mari -

Gli agricoltori di "Riscatto Agricolo" protestano con i trattori durante la manifestazione sulla strada "Grande Raccordo Anulare" (GRA), Roma, 09 febbraio 2024. // The tractors during the procession on the Grande Raccordo Anulare (Gra) in Rome, Italy, 09 February 2024. The procession is escorted by the police. ANSA/ANGELO CARCONI


Nella serata di ieri, oltre 200 mezzi agricoli si sono uniti in corteo, a Roma, sul Grande Raccordo Anulare, scortati dalle forze dell’ordine.  I mezzi sono partiti in tarda serata dal presidio del movimento su via Nomentana e hanno percorso gli oltre sessanta chilometri del Gra prima di rientrare al punto di raccolta.

A Roma i trattori erano arrivati da giorni, ma solo ieri c’è stato il tavolo con il governo. La riunione, presieduta dalla premier Meloni – e alla presenza dei vicepremier Salvini, Tajani e i ministri Lollobrigida e Fitto – ha visto coinvolte alcune sigle di rappresentanza del settore agricolo.
Incontro di oltre due ore al termine del quale il governo ha preso l’impegno per l’attuazione di alcune misure, come l’esenzione sull’Irpef agricola per redditi fino a 10mila euro, ma anche maggior controllo sui prezzi dei prodotti agricoli, fino a un fondo per le emergenze.

Anche dal palco dell’Ariston, gli agricoltori hanno fatto sentire la propria voce. Amadeus ha letto in diretta l’estratto del comunicato – per Sanremo – presentato dai movimenti di protesta. “Nei giorni scorsi – spiega il direttore artistico – ho espresso la disponibilità ad accogliere sul palco le ragioni dei contadini che stanno protestando per difendere i diritti della categoria che ritengono minacciata dalle riforme europee del settore”.

“Chiediamo una legge chiara – così il testo letto da Amadeus – che garantisca la giusta distribuzione del valore lungo la filiera agroalimentare, con reciproci benefici per produttori agricoli e consumatori. Non siamo in piazza per chiedere aiuti o sussidi, ma solo per assicurarci che ci venga corrisposta la giusta remunerazione per il duro e insostituibile lavoro che svolgiamo quotidianamente, grazie al quale ogni cittadino può mangiare ogni giorno. Questo purtroppo non avviene da tempo, tanto che oggi la maggior parte dei frutti del nostro lavoro è ampiamente sottopagato, con ricavi che sono abbondantemente inferiori ai costi di produzione. Protestiamo quindi per difendere la DIGNITA’ degli agricoltori e per chiedere con forza che venga corrisposto il GIUSTO VALORE alle nostre produzioni. Senza agricoltura non c’è vita, non c’è sovranità alimentare, non c’è libertà; chiediamo solo la possibilità di continuare a onorare gli insegnamenti dei nostri genitori e dei nostri nonni, che con rispetto, amore e dignità ci hanno portato a coltivare il valore della terra e di ciò che rappresenta, con il solo e unico obiettivo di lasciare un mondo migliore ai nostri figli”. 


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