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La pace del sultano

di Ernesto Ferrante -


Gli Stati Uniti promettono un “impegno incrollabile” a favore di Kiev. Il segretario stampa del Pentagono Pat Ryder, ha dichiarato che il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha parlato con il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov per ribadire “l’impegno incrollabile degli Stati Uniti a sostenere la capacità dell’Ucraina di contrastare l’aggressione russa”.

Il segretario Austin ha ricordato l’aiuto incessante della comunità internazionale, dimostrato dagli impegni assunti all’ultima riunione del gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina. Il Pentagono ha confermato la telefonata fra il segretario della Difesa e il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, evidenziando l’importanza di “mantenere aperte le linee di comunicazione”.

Gli effetti dei raid russi stanno iniziando a farsi sentire pesantemente. Il ministro dell’Energia ucraino, Herman Halushchenko, ha reso noto che le forze di Mosca hanno colpito “almeno la metà della capacità di generazione termica ucraina”.

Le autorità hanno disposto tagli temporanei alla fornitura di elettricità in diverse regioni dell’Ucraina, inclusa Kiev, a causa dell’incapacità del sistema di sostenere l’attuale carico di consumo.

Il governo ha chiesto alla popolazione di risparmiare energia, principalmente tra le 17,00 e le 23,00, ma la società elettrica Ukrenergo ha comunicato che il forte aumento dei consumi rende necessaria l’introduzione di restrizioni “controllate”. Il governatore di Kiev, Oleksi Kuleba, ha annunciato l’inizio dei blackout a partire dalle 9,20, facendo appello al senso di responsabilità dei cittadini.

L’Ucraina afferma di aver ripreso il controllo di 88 località nella regione di Kherson, nel sud del Paese. “Regione di Kherson: 88 località liberate”, ha scritto su Telegram Kyrylo Tymoshenko, numero due dell’Ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Dieci iraniani che avrebbero addestrato soldati russi all’utilizzo di droni sono stati uccisi in Ucraina la scorsa settimana in raid condotti dalle forze di Kiev. Lo ha riferito un funzionario ucraino all’emittente israeliana Kan.

Recep Tayyip Erdogan ha rivelato che presto parlerà al telefono sia con Vladimir Putin che con Volodymir Zelensky. Il Presidente russo “è molto più aperto a negoziati con Kiev rispetto al passato. Vedremo dove questo sforzo diplomatico potrà portare”, ha aggiunto Erdogan, parlando ai giornalisti durante il suo ritorno in Turchia dall’Azerbaigian.

“La posizione di Mosca sui negoziati con Kiev non è cambiata, Vladimir Putin era già aperto alle trattative”, ha precisato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. “Probabilmente è cambiata solo la posizione dell’Ucraina”, ha continuato Peskov, menzionando la nuova legge introdotta a Kiev per bloccare trattative di pace.

Anche gli iraniani dovranno andare via dall’Ucraina. Il ministero degli Esteri di Teheran ha raccomandato ai connazionali di lasciare il Paese. In una nota apparsa sul sito web del ministero, si legge che “a causa dell’escalation del conflitto militare e dell’aumento dell’insicurezza in Ucraina, si consiglia vivamente a tutti i cittadini iraniani di evitare di recarsi in questo Paese” e a quelli che ci vivono “di lasciare il Paese”.


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