Esteri

La Pace di Lula: pronti a dialogare

di Ernesto Ferrante -

LUIZ INACIO LULA DA SILVA


Da Brasilia arriva uno spiraglio di luce in un momento particolarmente buio. A ridare vigore alla speranza di un cessate il fuoco, è il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, via Twitter: “Ho appena parlato al telefono con il presidente della Russia, Vladimir Putin. L’ho ringraziato per l’invito a partecipare al Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo, e gli ho risposto che al momento non potevo andare in Russia, ma ho ribadito la disponibilità del Brasile, insieme a India, Indonesia e Cina, a dialogare con entrambe le parti in conflitto alla ricerca della pace”.
Il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, sarà l’interlocutore di entrambe le parti nella missione di pace in Ucraina. Lo ha annunciato il segretario di Stato Vaticano cardinale Pietro Parolin, a margine di un evento a Palazzo Borromeo. Parolin ha espresso soddisfazione per la “disponibilità” russa, aggiungendo che si sta ragionando sulle date per intraprenderla.
“Siamo lieti, ha osservato Parolin, della disponibilità di Mosca, di ricevere anche l’inviato del Papa ma questo non cambia niente riguardo alla sostanza della missione”.
Riguardo alle “reticenze” ucraine, il segretario di Stato Vaticano ha detto: “Kiev, da quanto riportato dai media, non sarebbe disposta ad una mediazione nel senso stretto ma la missione non ha come scopo immediato la mediazione, quanto piuttosto di creare un clima, aiutare ad andare verso una soluzione pacifica. Gli interlocutori saranno Mosca e Kiev. Per il momento; poi vedremo. Stiamo ragionando sulle date. Credo che da parte delle due capitali non ci siano problemi per le date”.
Sta lavorando per i negoziati anche l’inviato del governo cinese per gli affari euroasiatici, Li Hui, arrivato nella capitale russa per incontrare Sergey Lavrov. A metà mese Li è stato in Ucraina.
Il ministero degli Esteri russo ha convocato diplomatici americani per esprimere una “forte protesta” per le affermazioni, definite “inaccettabili”, del consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan in merito agli attacchi ucraini in Crimea. “Gli Stati Uniti non hanno posto limiti all’Ucraina su come agire sul proprio territorio”, aveva rivelato Sullivan in un’intervista alla Cnn.
Secondo le autorità russe, gli Usa sono “ipocriti e falsi” quando sostengono di “non incoraggiare gli attacchi ucraini contro la Russia” perché ci sono “le prove dell’uso di armi e attrezzature fornite dal Pentagono alle Forze armate dell’Ucraina per preparare e portare a termine atti terroristici da parte di militanti ucraini”.
“Le azioni ostili degli Stati Uniti, che da tempo fanno parte del conflitto, hanno fatto precipitare le relazioni russo-americane in una crisi profonda e pericolosa, carica di conseguenze imprevedibili. E’ tempo che Washington impari che qualsiasi forma di aggressione contro la Russia continuerà a incontrare la più forte resistenza”, ha avvertito il ministero.
Le autorità russe hanno denunciato raid nelle regioni meridionali, vicino alla frontiera con l’Ucraina. A Krasnodar si è udita una forte esplosione. A quanto ha scritto su Telegram il governatore regionale Veniamin Kondratyev, si è trattato dello “schianto di due droni”. Il suo omologo di Rostov, Vasili Golubev, ha accusato gli ucraini di aver lanciato un missile contro Morozovsk.


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