La panissa vercellese
“Un piatto storico che racconta il cuore del Piemonte”.
La panissa nasce nel XIX secolo tra le risaie del vercellese, zona famosa per la coltivazione del riso. Era un piatto delle mondine e dei contadini, pensato per dare energia e sostanza durante le lunghe giornate di lavoro. Unisce due simboli locali: il riso e il salame della duja, conservato sotto grasso. Il suo nome pare derivi da “panìgo”, antico cereale usato prima del riso. La panissa è più di un piatto: è una dichiarazione d’amore per la terra e un esempio perfetto di cucina contadina che sfama, scalda e racconta.
Ingredienti per 4 persone
320 g di riso Carnaroli
150 g di fagioli di Saluggia (o borlotti) già cotti
150 g di salame della duja (o salsiccia)
1 cipolla
1 bicchiere di Barbera
1 l di brodo vegetale
2 cucchiai di passata di pomodoro
Olio extravergine d’oliva
Sale e pepe q.b.
Preparazione:
In una casseruola, soffriggi la cipolla tritata finemente con un filo d’olio. Aggiungi il salame della duja sbriciolato e lascialo rosolare. Sfuma con il Barbera e, una volta evaporato l’alcol, unisci il riso. Dopo averlo tostato, aggiungi la passata e un mestolo di brodo. Porta a cottura il riso aggiungendo poco alla volta il brodo caldo, mescolando. A metà cottura, aggiungi i fagioli e regola di sale e pepe. Quando il riso è al dente, spegni il fuoco e lascia riposare un paio di minuti prima di servire.
Abbinamento perfetto: Barbera del Monferrato o Barbera d’Asti
La Barbera è un vino rosso piemontese con buona acidità, corpo medio e note fruttate (ciliegia, prugna) e speziate. L’acidità bilancia il grasso del salame della duja, mentre il corpo sostiene la complessità del piatto. Inoltre, è lo stesso vino usato nella ricetta, quindi l’abbinamento è naturalmente armonico.
Torna alle notizie in home