La parabola Zohran si schianterà contro la realpolitik
La vittoria di Zohran Mamdani, primo sindaco musulmano (e di origini sud-asiatiche, e nato in Africa) di New York, è stata salutata dalla sinistra nostrana come un segno del destino: così come si può battere Trump in America (prima forzatura, made in Zohran) allo stesso modo si può vincere contro il centrodestra in Italia (seconda forzatura, riflesso pavloviano del campo largo, sempre più minato dai 5 Stelle).
Il voto della Grande Mela è importante, ma per ragioni diverse da quelle che fanno esultare Schlein & Co(mpagni): da un lato si chiude l’era del dem Cuomo e della sua dinastia; dall’altro, la vittoria di Mamdani non significa che a NYC ora siano in tendenza le teorie di Marx, piuttosto è il risultato della frammentazione del campo moderato-conservatore.
Tanta fuffa mediatica, un programma folle, con tanto di sovvenzionamento del suo elettorato (chi metterà i soldi?): la parabola Zohran, dopo la grancassa iniziale, si schianterà contro la realpolitik. Lo dicono pure gli analisti Usa liberal che però hanno i piedi per terra (e non la testa tra le nuvole del Nazareno).
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