Politica

La perestrojka del Cav. Così Marta inaugura il berlusconismo 2.0

di Adolfo Spezzaferro -


Forza Italia ha una struttura piramidale non scalabile. Perché Forza Italia è Silvio Berlusconi. Il leader 86enne decide chi fa cosa nel suo partito e nessun altro può pensare che sia diversamente. Quella di Milano è stata una convention per riunire il partito e “curare” i mal di pancia. Il video messaggio applauditissimo dal San Raffaele, dove il leader di FI è ricoverato da un mese, è servito sì a ribadire il ruolo del partito all’interno della maggioranza di governo, ma soprattutto a serrare i ranghi. A disinnescare le lotte intestine, come la fronda anti-Tajani. Peraltro il vice ufficiale del leader non è stato citato da Berlusconi. Mentre invece l’ex premier ha ringraziato moltissimo la sua compagna, Marta Fascina. In effetti se Tajani sembra relegato a un ruolo di reggente, di vice, la Fascina è a tutti gli effetti investita come successore del leader. Nell’era delle donne leader di partito, è la Fascina il dopo Berlusconi. E nessun altro.
La deputata e compagna di vita del leader di FI sta dando una svolta al partito, di apertura alla premier Giorgia Meloni. Svolta alla quale corrisponde l’inevitabile passo indietro di Licia Ronzulli. Svolta incarnata plasticamente anche dai nomi dei giovani forzisti, tutti vicini alla Fascina. Il passaggio del testimone è quindi concluso. Il video di Berlusconi ha ricompattato il partito e conclamato il ruolo-chiave della Fascina a dispetto di Tajani. E se il vicepremier non può che prendere atto, di certo al contempo sosterrà il disegno di Berlusconi.
“Marta sei una leader. Il popolo di Forza Italia ti ama”, recita uno striscione portato in sala stampa in occasione della convention da una quindicina di giovani campani forzisti. Uno slogan che fa il paio con Berlusconi che parla di futuro. Ossia le elezioni europee del 2024. I quattro nomi di fedelissimi della Fascina che ora rimbalzano nei retroscena pubblicati in giro rappresentano quel futuro di cui parla Berlusconi. Si tratta di Alessandro Sorte, deputato ma soprattutto neo-coordinatore regionale della Lombardia, succeduto a Licia Ronzulli dopo il ribaltamento degli organigrammi azzurri. E ancora il deputato Stefano Benigni, coordinatore di Forza Italia Giovani, Tullio Ferrante, sottosegretario ai Trasporti, tutti under 40, e il deputato Alessandro Battilocchio, responsabile dell’ufficio elettorale nazionale di FI. Sono loro i “Fantastici quattro” del berlusconismo 2.0.
Vediamo da vicino chi sono i quattro fasciniani di cui sentiremo sempre più parlare. Il consigliere numero uno della compagna del Cavaliere, non a caso piazzato sulla poltrona di maggior rilievo, è Ferrante, 34 anni, amico di vecchia data della Fascina. A Portici, in provincia di Napoli, i due hanno frequentato lo stesso liceo, cementando l’amicizia con l’attivismo politico forzista. Le strade dei due si sono allontanate con l’università. Ferrante ha scelto Luiss e Giurisprudenza. La Fascina, dopo la laurea in Lettere alla Sapienza, è entrata nello staff di comunicazione del Milan. Lui ha poi fatto uno stage al ministero della Gioventù, nel 2010, con ministro la Meloni. Dopo una carriera da legale in diritto civile e societario, nel 2022 è riapprodato alla politica, con la chiamata per la candidatura nelle liste di Forza Italia, dietro pressing di Fascina.
Alessandro Sorte, 39 anni colui che ha strappato il ruolo di coordinatore in Lombardia alla Ronzulli, dopo una breve parentesi in Cambiamo!, il progetto di Giovanni Toti è rientrato in Forza Italia nel 2021. Sorte, a riprova di quanto è stimato dalla Fascina, è stato il padrone di casa della convention del partito agli Studios di Milano.
Il più “anziano” è il romano Alessandro Battilocchio, 46 anni, proveniente (come tanti forzisti della prima ora) dall’area socialista. Il suo mentore politico è stato l’ex ministro Psi, Gianni De Michelis. Con il nuovo Psi, Battilocchio è entrato, nel 2004 ad appena 27 anni, nell’Europarlamento. Nel 2018, candidato alle Politiche nel collegio uninominale di Civitavecchia, ha sconfitto gli avversari del Movimento 5 stelle e del centrosinistra con il 40 per cento dei voti. Poi ha consolidato il rapporto con Tajani, che in quegli anni era all’Europarlamento, e con il capogruppo, Paolo Barelli, uomo di fiducia del ministro degli Esteri a Roma. Così Battilocchio è diventato delegato d’Aula nella nuova legislatura, con il compito di garantire compattezza al gruppo forzista.
Infine troviamo Stefano Benigni, 35 anni, leader della giovanile di Forza Italia. Nel 2015 è stato nominato segretario cittadino di Bergamo, puntando alle elezioni del 2018. Con la vittoria nel collegio uninominale della città, ha poi conosciuto Fascina, diventando suo amico, frequentando costantemente Arcore. Oggi è tra gli azzurri più vicini al Cavaliere. Un percorso che lo ha portato a diventare tesoriere del gruppo di FI alla Camera.
Tutti e quattro, guidati dalla Fascina, i giovani di FI hanno il compito di rinnovare il partito, in modo da rivolgersi anche ai giovani, per l’appunto. “Marta Fascina è il nostro orgoglio – ha detto alla convention uno dei giovani intervenuti -.Veniamo tutti dalla Campania, facciamo parte di coordinamenti diversi. Da quando ci sono Marta e il coordinatore regionale, Fulvio Martusciello, noi giovani ci sentiamo rappresentati. Ci siamo conosciuti grazie a loro, che ci hanno dato l’opportunità di creare un vero movimento giovanile che fosse espressione del nostro credo politico”. Prima dell’arrivo della compagna di Silvio Berlusconi, ha fatto presente, “tutto ciò non avveniva perché i giovani non avevano spazio”, mentre adesso “partecipiamo alla vita delle istituzioni, siamo qui e abbiamo creato anche un gruppo che va al di là della mera passione politica”. Con la Fascina “siamo in contatto costante – ha concluso il 20enne campano – ci confrontiamo e ci sentiamo, soprattutto siamo ascoltati”.


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