Esteri

La polizia ha ucciso una delle vittime dell’attacco di Manchester

L'autopsia dei corpi ha rivelato la dinamica dei fatti

di Giorgio Brescia -


Gli agenti della polizia britannica hanno ucciso una delle vittime dell’attacco di ieri a una sinagoga di Manchester nel Regno Unito.

La polizia ha sparato e ucciso a Manchester

Lo ha comunicato la polizia. L’autopsia sui corpi dei due uomini ha rivelato che una delle persone vittime dell’attacco è morta a causa di una ferita da arma da fuoco.

Il capo della polizia, sir Stephen Watson, ha spiegato in una nota che il sospetto dell’attacco, Jihad al Shamie, non aveva con sé un’arma da fuoco. Ora, la polizia attribuisce la ferita che ha causato la morte di una delle vittime a una tragica e imprevista conseguenza dell’azione immediata necessaria per fermare l’orribile attacco.

Le polemiche sull’attacco

L’attacco alla sinagoga di Manchester ha suscitato vive polemiche nei media britannici, focalizzandosi soprattutto sulla risposta delle forze dell’ordine e sulle misure di sicurezza adottate.

Tutti hanno parlato subito di terrorismo, per l’episodio avvenuto durante la festività sacra dello Yom Kippur. Il dibattito ha riacceso le reazioni sulla prevenzione del terrorismo interno, specie in relazione alla mancanza di segnalazioni preventivamente registrate sull’attentatore. Alcuni commentatori hanno criticato la gestione e la prevenzione.

Il resoconto della vicenda

Ieri, durante la prima preghiera dello Yom Kippur alla Heaton Park Hebrew Congregation, una sinagoga ortodossa di Manchester, un uomo di 35 anni di origini siriane, Jihad Al-Shamie, aveva eseguito un attacco.

Prima aveva lanciato la sua auto contro i fedeli fuori dalla sinagoga, poi aveva continuato l’aggressione scendendo dal veicolo armato di coltello e colpendo più persone.

Una situazione che aveva registrato un bilancio di due morti, entrambi membri della comunità ebraica locale, e almeno quattro feriti gravi ricoverati in ospedale.

L’attacco di Manchester aveva provocato il rientro in anticipo del premier Keir Starmer dal vertice europeo di Copenaghen, ora le notizie che coinvolgono la polizia. E anche il re Carlo aveva espresso cordoglio e solidarietà alla comunità ebraica.


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