La prima volta: la Lega Araba chiede ad Hamas di lasciare Gaza
il ruolo chiave di Arabia Saudita e Francia per arrivare al documento congiunto
La prima volta, una svolta epocale: la richiesta della Lega Araba ad Hamas di disarmarsi e cedere il controllo della Striscia di Gaza è stata formalizzata in un documento congiunto firmato da molti Paesi arabi, dall’Ue e altri Stati tra cui l’Italia: tra gli altri, da Qatar, Egitto, Arabia Saudita, Turchia, Giordania, nell’ambito di una conferenza Onu promossa da Francia e Arabia Saudita.
Per la prima volta la Lega Araba ha condannato senza riserve l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, chiedendo il disarmo del gruppo e la fine del suo dominio su Gaza, con il trasferimento dei poteri all’Autorità Nazionale Palestinese per rilanciare la soluzione dei due Stati.
Il documento della Lega Araba
Il documento della Lega Araba che chiede ad Hamas di disarmarsi e di cedere il controllo sulla Striscia di Gaza è stato favorito e promosso in modo particolare da Arabia Saudita e Francia, che hanno copresieduto la conferenza delle Nazioni Unite dove è stato firmato questo testo storico.
Questi due Paesi hanno giocato un ruolo chiave nel convocare e sostenere questa iniziativa diplomatica, che ha visto una rara convergenza di 22 Paesi della Lega Araba, l’Unione Europea e altri 17 Paesi firmatari.
Nel contesto del complesso scenario geopolitico regionale, Arabia Saudita e Francia hanno spinto per una posizione ufficiale che condanni l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Questa posizione rappresenta una netta presa di distanza da Hamas da parte di molti Paesi arabi chiave come Egitto, Qatar, Giordania e Turchia, che si sono uniti in questa coalizione diplomatica pragmatica, orientata a una soluzione istituzionale e politica per dare fine al conflitto.
Il no di Hamas
Tuttavia, Hamas ha respinto fermamente questa richiesta, considerandola un’ingerenza esterna e confermando la propria legittimità nel governare Gaza.
È stata definita “sorprendente” l’idea che un ritiro di Hamas sia nel miglior interesse del popolo palestinese, e il movimento rifiuta di considerare il disarmo come prerequisito per la pace. Hamas ha inoltre criticato alcune delle stesse posizioni assunte da Paesi arabi come l’Egitto e il Qatar.
Contro il successo del documento remano non solo la forte contrapposizione e il rifiuto di Hamas che riducono la possibilità di progressi immediati, ma pure altri aspetti della crisi umanitaria a Gaza, le operazioni militari israeliane e le difficoltà nei negoziati per il cessate il fuoco.
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