La priorità della Francia è approvare il bilancio, parla Lecornu
Fervono le trattative, oggi l'incontro con la sinistra radicale, verdi e Socialisti. Macron appeso a un filo
In Francia si va verso un governo di scopo che darà l’ok al bilancio. E poi, magari, si potrà tornare alle urne, forse proprio per le Presidenziali come invocato, tra gli altri, da Edouard Philippe, ex premier che ha girato le spalle alla pervicace ostinazione di Macron di restarsene all’Eliseo contro tutto e, soprattutto, tutti (o almeno un’ottima parte) dei francesi. Stamattina Sébastien Lecornu ha parlato del futuro dell’esecutivo. Che non c’è. E ha sostanzialmente riaperto la partita della politica.
Francia, si arriva al bilancio?
Sébastien Lecornu, dopo aver rassicurato i francesi sul fatto che i suoi ministri, durati in carica per poco più di dodici ore, non riceveranno alcuna indennità, ha parlato degli scenari all’Assemblea nazionale. “La volontà di avere un bilancio prima del 31 dicembre obbliga ciascuno ad avere la capacità di andare avanti e, tra l’altro, a permettere alle cittadine e ai cittadini francesi di svolgere le elezioni municipali nelle migliori condizioni”. A Matignon oggi sfileranno le forze di sinistra. Dai verdi fino ai comunisti passando per i socialisti. La palla è nel loro campo: quali saranno le concessioni disposti a fare per il “bene della Francia”?
Non c’è lo scioglimento per ora
Lecornu ha ribadito che si parte da una pattuglia di partiti pronti a impegnarsi per approvare il bilancio che toglierebbe le castagne dal fuoco (finanziario) della Francia. Della partita, ha detto il premier, saranno Udi (Unione dei Democratici e degli Indipendenti), Liot, Les Republicains (Repubblicani), Place Publique, MoDem (Movimento democratico), Horizons, Renaissance e altri. Più sigle che voti. La maggioranza non c’è ancora. E, di sicuro, non garantisce tranquillità. Perciò si tenta di imbarcare la sinistra. Magari pure quella più radicale che, con ogni probabilità, risponderà picche alle proposte.
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