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La promessa di Metsola “Nessuno sarà impunito”

di Maurizio Zoppi -


L’inchiesta sulle presunte “mazzette” dal Qatar a eurodeputati e funzionari di Bruxelles si allarga. L’indagine aperta dalla procura della capitale belga, per corruzione e riciclaggio al Parlamento Ue, si espande come una chiazza di olio, coinvolgendo anche i familiari dei protagonisti. E la presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola prende provvedimenti: “Alla luce delle indagini giudiziarie in corso da parte delle autorità belghe, la presidente Metsola ha deciso di sospendere con effetto immediato tutti i poteri, compiti e le deleghe di Eva Kaili nella sua qualità di vicepresidente del Parlamento europeo”, fa sapere il portavoce della presidente dell’Eurocamera. Con il passare delle ore, le accuse della Procura di Bruxelles, inviate in Italia, alla procura di Brescia, diventano più circostanziate. L’ex eurodeputato Antonio Panzeri (ex Pd, Articolo Uno, ora sospeso), tra gli arrestati nell’indagine di Bruxelles, è sospettato di essere intervenuto “politicamente con i membri” che lavorano al Parlamento Europeo “a beneficio di Qatar e Marocco…”. Lo si legge in uno degli atti dell’indagine di Bruxelles per “corruzione di funzionari e membri degli organi delle Comunità europee e di Stati esteri, riciclaggio e associazione per delinquere”. Tra i 5 fermati, oltre alla vicepresidente del Parlamento Ue, Eva Kaili, ci sono 4 italiani: come già scritto, l’ex eurodeputato Antonio Panzeri, il sindacalista Luca Visentini, il generale della ong “No Peace Without Justice” Niccolò Figà-Talamanca e Francesco Giorgi, ex assistente parlamentare di Panzeri, nonché compagno proprio della vicepresidente Kaili. Ma venerdì sera è stato perquisito anche l’ufficio di un’assistente parlamentare dell’eurodeputata belga Maria Arena, esponente del gruppo dei Socialisti. L’assistente è a sua volta di nazionalità italiana e lavora con l’eurodeputata da circa un anno: si chiama Donatella Rostagno. Senza dimenticare che in Italia sono state arrestate Maria Colleoni, di 67 anni, e Silvia Panzeri, di 38, rispettivamente moglie e figlia dell’ex eurodeputato. I fari sono stati accesi rispetto ad un giro di mazzette e regali inviati dal Qatar per portare avanti una campagna di pulizia dell’immagine della monarchia del Golfo a livello europeo in vista dei Mondiali. Quella che i media hanno definito una “organizzazione criminale” si diramava a diversi livelli all’interno dei Socialisti europei e ruotava proprio intorno alla figura di Panzeri. Se proprio Panzeri già nel 2018 e nel 2019 attraverso vari incontri in Qatar, elogiava i presunti progressi del Paese in materia di diritti umani e dei lavoratori, interessanti sono pure le parole di Visentini e riportate sul numero del 21 novembre scorso del Qatar Tribune: “La Coppa del Mondo di calcio è stata senza dubbio un’opportunità per accelerare il cambiamento“. E ancora: “Accogliamo con favore gli sforzi fatti“. Sulla stessa edizioni del Qatar Tribune, proprio a fianco alle frasi di Visentini, vengono riportate anche quelle di Maria Arena. Proprio Maria Arena diceva: “Dal 2018 molte riforme sono state fatte“, citando l’abolizione del sistema della Kafala, l’introduzione del salario minimo e pure presunti “meccanismi di sicurezza e sul diritto alla salute sul posto di lavoro”. Mentre centinaia di operai morivano nei cantieri dei Mondiali, l’ex eurodeputato affermava che i mondiali in Qatar aprivano un nuovo capitolo nel rafforzamento dello Stato di diritto a livello di comunità internazionale. “È un progetto guidato dal Qatar a livello internazionale, ed è molto importante e questi sono sforzi encomiabili – dichiarava nel corso di una conferenza stampa, come riportavano i media locali – Aprendo nuovi orizzonti a livello internazionale, cerchiamo di combattere l’impunità e promuovere la responsabilità”.


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