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“La prossima Giulia”: arrestati due violenti. Per uno le 3 figlie alzano il cartello “Help”

di Angelo Vitale -


”La prossima Giulia potresti essere tu”: così un uomo alla compagna, che stava guardando un programma sul caso di Giulia Cecchettin. Il 38enne, responsabile di maltrattamenti in famiglia nei confronti della compagna di 27 anni, è stato arrestato dalla polizia il 25 novembre scorso in flagranza di reato. Due, alla Sala Operativa della Questura di Reggio Calabria, le richieste di aiuto. Nella prima, una sconosciuta riferiva di aver sentito una donna urlare aiuto e nella seconda, una donna chiedeva l’intervento della Polizia perché era stata picchiata dal compagno.

Gli agenti delle Volanti sono intervenuti nell’abitazione della richiedente e l’hanno trovata, in stato di agitazione, sul pianerottolo delle scale con i suoi due bambini in lacrime, il più piccolo di 2 anni in braccio, e il più grande di 6 accanto. La vittima ha raccontato di essere stata aggredita poco prima dal compagno che aveva suonato al portone per farsi aprire e, una volta davanti alla porta dell’appartamento, l’aveva spinta dentro afferrandola dal collo e, dopo aver chiuso la porta a chiave la trascinava nella cameretta dei bambini, dove il figlio di sei anni stava guardando la televisione, continuava a percuoterla. Solo dopo che il figlio si è frapposto tra il padre e la mamma, per aiutare quest’ultima, la donna riusciva a divincolarsi e a raggiungere la porta di casa per urlare aiuto sul pianerottolo dello stabile e l’uomo si precipitava giù per le scale, allontanandosi subito dopo a bordo delle sua autovettura.

Dopo la denuncia, gli agenti hanno rintracciato l’uomo a bordo della sua auto, nella zona sud della città. La donna, ha poi raccontato numerosi altri episodi di violenza subita per mano del suo compagno nel corso di diversi anni, nonché delle costrizioni fisiche e psicologiche che ha dovuto sopportare, tra cui forzati rapporti sessuali e l’allontanamento dai propri familiari e amici e le minacce di non denunciare altrimenti le avrebbero tolto i bambini in quanto lei dipendeva economicamente da lui.

Infine, giorni fa, mentre la donna guardava in televisione un programma in cui si parlava della vicenda di Giulia Cecchettin, il compagno le ha detto che invece di guardare certe trasmissioni avrebbe dovuto pensare a quello che lei fa e che magari la prossima sarebbe stata lei. L’uomo è stato arrestato nella flagranza del reato di maltrattamenti in famiglia ed è stato trasferito in carcere.

Il secondo episodio, tre giorni fa, con l’arresto in flagranza di reato di un 47enne responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia, commesso ai danni della moglie, che denunciava di essere stata picchiata dal marito ubriaco che non voleva che andasse a lavorare, impedendole di uscire di casa. Dalla strada gli agenti hanno visto sul balcone dell’appartamento tre bambine che gridavano loro ”venite siamo qui” e una di loro mostrava un foglio bianco con la scritta in arancione ”Help”.

Raggiunto l’appartamento i poliziotti hanno individuato e identificato l’uomo, che ha già scontato una misura di divieto di avvicinamento alla moglie, in evidente stato di alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di alcool e che diceva frasi senza senso davanti alla moglie e alle tre figlie, di 12, 10 e 8 anni. La più piccolina, vedendo la mamma aggredita ancora una volta dal padre, aveva composto sul cellulare della mamma il 113 passandole il telefono per chiedere aiuto. L’aggressione, pare, generata dalla richiesta di raccogliere la cenere della sigaretta buttata volutamente a terra dall’uomo.

Le bimbe, mentre la loro madre raccontava ai poliziotti le percosse da poco subite, mimavano agli agenti pure il segnale di comunicazione silenzioso di aiuto, in questi giorni diffuso dalle tv come il “signal for help”.


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