Attualità

La protesta Ncc contro Salvini: corteo a Roma

di Angelo Vitale -

(Foto Archivio Gallery da sito web Anitrav)


E’ protesta, nuovamente, come negli anni scorsi. Migliaia di mezzi di noleggio con conducente stanno raggiungendo Roma da tutta Italia. L’appuntamento della protesta dei mezzi di noleggio con conducente è stata fissata per oggi alle 12 al Palalottomatica da dove partirà un corteo di veicoli diretto a piazza Esedra. Qui, dalle 14, avrà inizio la manifestazione nazionale indetta da Sistema Trasporti, Anitrav, Associazione Ncc Italia, AsiNcc, Comitato Air alla quale ha aderito la federazione MuoverSì.

“Ribadiremo con forza la richiesta di intervento di Palazzo Chigi in quanto riteniamo il ministro Salvini ormai irrimediabilmente compromesso in una campagna elettorale a favore dei tassisti – la dura rivendicazione – . Abbiamo bisogno di terzietà e di poter presentare le nostre proposte di riforma. Non accetteremo più le norme a noi imposte dai tassisti – dice Francesco Artusa, presidente di ‘Sistema Trasporti’ -. È vergognoso che possano esserci ancora due categorie concorrenti nella stessa legge in cui per una, gli Ncc, si chiede il dossieraggio degli operatori dei clienti, un’ora di fermo tra un servizio e l’altro, il divieto di lavorare per intermediari come tour operator e agenzie e il fermo amministrativo per qualsiasi infrazione, anche presunta. L’altra invece, il taxi, è coccolata ed esentata da qualsiasi obbligo, compresi quelli fiscali e con sanzioni molto più leggere, quando raramente inflitte, per violazioni ben più gravi. Accontentare ancora una volta i tassisti con altre misure incostituzionali come quelle già cassate, al solo scopo di impedire la concorrenza, significa esporre l’Italia a nuove figuracce interne ed internazionali alla vigilia del Giubileo e delle olimpiadi”.

“Salvini vuole condannare milioni di passeggeri ad infinite code in attesa di un taxi o di un mezzo pubblico, tagliando le gomme all’unica mobilità che funziona in questo paese: gli Ncc. Oggi saremo a Roma per impedirglielo”, conclude Artusa.

“Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini – denuncia scrive Andrea Romano, presidente di Muoversì – varerà tre decreti attuativi che avranno l’effetto di aggravare la già critica situazione del trasporto pubblico locale non di linea nelle nostre città. Le ripercussioni saranno pesantissime per la libertà di movimento dei cittadini, la qualità della mobilità urbana, la sopravvivenza economica di oltre 25 mila imprese di Noleggio con Conducente e di circa cinquantamila operatori del settore”. Muoversì – la nuova confederazione NCC che riunisce le principali associazioni del settore noleggio con conducente -, ha inviato una lettera stamani a tutti i parlamentari delle Commissioni Trasporti di Camera e Senato nel giorno della manifestazione nazionale di protesta degli Ncc.

“Salvini si accinge a porre ulteriori e incomprensibili limitazioni all’attività delle aziende e degli operatori Ncc – prosegue Romano – utilizzando lo strumento surrettizio dei decreti attuativi e basandosi su una normativa di oltre trent’anni fa, rimaneggiata più volte dalla Corte Costituzionale (da ultimo pochi giorni fa). Tutto questo per tutelare e proteggere i pochi e intoccabili tassisti. Mi riferisco in particolare all’obbligo per i vettori Ncc di attendere un’ora tra la fine di un servizio e l’inizio di un altro (laddove la media europea è di soli 5 minuti), al divieto di usare qualunque forma di intermediazione (dalle piattaforme alle agenzie di viaggio e ai consorzi sanitari), all’obbligo per ogni viaggiatore di comunicare preventivamente l’orario e il percorso del servizio (con evidente danno alla privacy). Si tratta di provvedimenti destinati ad aggravare ulteriormente l’emergenza del trasporto pubblico non di linea nelle nostre città, tra l’altro alla vigilia della nuova stagione turistica e a poca distanza dal Giubileo e da altri eventi di enorme impatto turistico. Sono atti con i quali si scavalca di fatto il Parlamento, su una materia fondamentale per la vita quotidiana di milioni di italiani, procedendo per via amministrativa a peggiorare un quadro normativo già insufficiente a garantire alle nostre città servizi efficienti, convenienti e di livello europeo”.

Romano conclude sottolineando le ragioni della protesta e la necessità di una nuova legge quadro: “Va infine sottolineato che tali decreti stanno per essere adottati senza alcun sostanziale confronto con la categoria Ncc, che nella quasi totalità delle sue associazioni ha da settimane abbandonato il tavolo ministeriale in assenza della volontà del Ministro di modificare bozze del tutto inaccettabili. Oggi parteciperemo alla manifestazione nazionale che il nostro settore ha convocato a Roma. Siamo e resteremo a disposizione Tua e di ogni altro parlamentare per discutere nel merito sia di come fermare questi provvedimenti peggiorativi sia di come immaginare – insieme alle aziende e agli operatori del settore, ai consumatori, al mondo del turismo e a tutti gli altri soggetti coinvolti – una nuova legge che sia finalmente utile alle nostre città e ai nostri cittadini”.

Agli operatori italiani in protesta, in un asse della protesta Italia-Spagna, arrivano le parole di solidarietà di Nacho Manzano, presidente di Aseval, la principale associazione di Ncc iberici: “Il governo sta minacciando il vostro sostentamento e quello delle vostre famiglie con leggi chiaramente illegali. E non lo dico io, lo hanno detto molto chiaramente la Commissione Europea e la Corte di Giustizia dell’Unione: non si possono porre ostacoli ingiustificati agli Ncc per tutelare il settore dei taxi”. E aggiunge: “Qui in Spagna alcuni tassisti di Barcellona hanno inventato il famoso tempo minimo di attesa. Quindici minuti, hanno detto, erano il minimo per differenziare il taxi dagli Ncc. Ma questo è falso, né un’ora, né mezz’ora, né 5 minuti – precisa -. La prenotazione del viaggio, sia telefonicamente che tramite app, è ciò che garantisce la differenza tra i due”. “Questa legge perseguiva un solo obiettivo: eliminare gli Ncc, come riconoscono gli stessi tassisti che l’hanno inventata e che hanno chiesto al Governo di approvarla. E invece la Corte Suprema spagnola lo ha dichiarato illegale. Non aspetteremo un’ora o un minuto per prendere i nostri clienti. Non congestioneremo le nostre città tornando vuoti nelle rimesse dopo ogni viaggio. E, soprattutto, non permetteremo che gli interessi di pochi minaccino la nostra esistenza”, conclude.


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