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La ricerca italiana ai vertici dell’Unione internazionale delle imprese chimiche

Il mondo della ricerca italiana ai vertici dell’organismo internazionale che raggruppa le imprese chimiche di 60 Paesi. L’Italia è dall’inizio del secolo scorso uno dei membri fondatori della International Union of Pure and Applied Chemistry (IUPAC), che promuove il progresso delle scienze chimiche.

Durante la scorsa estate, un importante risultato per l’Italia è venuto dall’elezione di tre ricercatori italiani alla presidenza di tre delle otto divisioni scientifiche dell’Unione. Ove il CNR svolge il ruolo di National Adhering Organization (NAO). Eletti Pierangelo Metrangolo, professore ordinario del Politecnico di Milano, alla guida della Divisione Chimica Fisica e Biofisica; Roberto Terzano, dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, alla presidenza della Divisione Chimica e Ambiente; Lidia Armelao, direttore del Dipartimento di Scienze Chimiche e Tecnologie dei Materiali del CNR e docente dell’Università di Padova, alla presidenza della Divisione Chimica Inorganica.

Un successo che posiziona la chimica italiana ai vertici di IUPAC e che rende merito all’azione svolta dal NAO-CNR per diversificare il coinvolgimento italiano ampliando, sempre con profili di grande valore, la partecipazione italiana alla comunità scientifica internazionale.

E che premia il lavoro pluriennale, intenso e continuo, di forte collaborazione tra il CNR, la Società Chimica Italiana, l’Accademia e il mondo produttivo. Una sinergia e un’integrazione mai venuta meno neppure nella difficile situazione attuale e che nei prossimi anni consentirà di contribuire con accresciuto impegno e responsabilità alla sfida verso una crescita sostenibile e inclusiva del nostro paese.

In tale prospettiva, il lavoro del CNR in IUPAC continuerà con il NAO-CNR impegnato fin da ora ad elevare il profilo delle attività e a coinvolgere e sostenere nei programmi e nelle attività IUPAC giovani chimici sempre più motivati alla collaborazione internazionale.