Economia

La robotica per il trasporto merci nella Grande Distribuzione

di Alberto Filippi -


Una soluzione robotica per migliorare l’ergonomia degli operatori impegnati nella movimentazione manuale delle merci del Gruppo Esselunga, azienda della grande distribuzione organizzata. E’ quella messa a punto da uno spin-off universitario, Iuvo, cui concorre anche il Gruppo Comau, specializzato nell’automazione industriale.

L’obiettivo è migliorare il benessere dei lavoratori, riducendo il senso di affaticamento della zona lombare. L’azione dell’esoscheletro sosterrà i muscoli della schiena, che solitamente vengono stimolati durante le attività di sollevamento e di movimentazione pesi, creando così benefici a breve e lungo termine grazie ad una significativa riduzione dello sforzo fisico e della sensazione di fatica

percepiti.

 

Sul mercato, arriva l’esoscheletro per gli arti superiori MATE- XT, progettato per supportare l’operatore durante l’esecuzione di attività di manipolazione che richiedono le braccia sollevate. I dati raccolti da numerose aziende che utilizzano questa tecnologia hanno dimostrato che può ridurre lo sforzo degli operatori di circa il 30% e migliorare la produttività all’incirca del 10%.

 

Nel progetto, tre sono i protagonisti. Comau ha curato l’ingegnerizzazione del nuovo esoscheletro per il supporto lombare. Il team di progettisti di Iuvo, spin-off dell’Università Scuola Superiore Sant’Anna, elaborerà la tecnologia di robotica indossabile. Esselunga validerà il dispositivo, con il diretto coinvolgimento dei propri operatori. Dopo i test svolti nel primo trimestre di quest’anno, i primi esoscheletri lombari saranno disponibili a partire da aprile.

 

Nicola Vitiello, docente della Scuola Superiore Sant’Anna e co-fondatore di Iuvo, sottolinea “l’opportunità per continuare a fare progressi nello sviluppo di tecnologie robotiche indossabili progettate per il benessere dei lavoratori, che siano anche facilmente utilizzabili nella vita di tutti i giorni. Il coinvolgimento di Esselunga, già nelle prime fasi dell’iter di progettazione, sarà prezioso per il nostro team di bioingegneri. Qualsiasi tecnologia creata per aiutare l’uomo, affinché possa essere accettata con successo, richiede la partecipazione attiva degli utenti finali, durante ogni fase”.

 


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