Sport

La storia di Luis: una panca in terra un angelo in cielo

di Redazione -


È terminato giovedì 8 dicembre il rapporto lavorativo tra Luis Enrique e la nazionale spagnola di calcio.
Ad annunciarlo è stata la federazione delle ‘furie rosse’ attraverso un comunicato ufficiale sul proprio sito web.
Quello tra la nazionale spagnola e Luis Enrique è stato sicuramente un percorso a dir poco intenso, pieno di alti e bassi.
Tutto iniziò il 9 luglio del 2018 quando l’ allenatore asturiano venne nominato commissario tecnico in seguito all’ esonero di Fernando Hierro, arrivato dopo la deludente spedizione ai mondiali russi del 2018, in cui la Spagna venne eliminata agli ottavi di finale dai padroni di casa dopo i calci di rigore.
L’ ingaggio di Luis Enrique lasciava presagire ad una nuova era in terra spagnola, in quanto il tecnico è sicuramente uno degli allenatori che più al mondo incarna i valori e gli ideali calcistici della penisola iberica, incentrati sul possesso palla, sul predominio del gioco e sulla qualità tecnica dei calciatori.
Non sempre però le cose vanno come pianificate e sognate, tanto che, a meno di un anno dall’ ingaggio, il 19 giugno 2019 , il tecnico si dimise senza un apparente motivazione; delle dimissioni inaspettate, arrivate dopo numerose partite in cui Luis Enrique non si era neanche seduto in panchina. Il mondo del calcio dunque era a dir poco incredulo, anche perché, forse per la prima volta dall’ avvento dei social media, nessuno, se non le persone più vicine al tecnico, conosceva le reali cause. A spiegare le motivazioni di quanto accaduto ci pensò con un comunicato il diretto interessato pochi mesi dopo, rendendo noto al mondo di aver perso, a soli nove anni, la sua terzogenita Xana, in seguito ad una lunga battaglia contro un osteosarcoma, un cancro alle ossa.
Dopo alcuni mesi passati ad elaborare il dolore, Luis da grande combattente, il 19 novembre 2019, decise di riprendersi il posto su quella panchina che aveva sempre sognato, consapevole di avere un angelo in più dall’ alto a guardagli le spalle e a fare il tifo per lui.
Così, nel 2021, il tecnico affrontò il suo primo Europeo da allenatore, facendo un ottimo torneo, e venendo eliminato ai calci di rigore in semifinale dagli azzurri di Roberto Mancini, futuri campioni.
Sicuramente non altrettanto buona è stata la spedizione mondiale in Qatar, anche se cominciata con un grande entusiasmo generato dalla vittoria all’ esordio contro la Costa Rica per 7-0. Una felicità che però, probabilmente, aveva circondato tutti tranne Luis, tanto che il giorno della seconda partita, quello contro la Germania, registrò un video in cui augurava buon compleanno al suo angelo, che proprio quello stesso giorno avrebbe compiuto 13 anni. Non sempre però le storie hanno un lieto fine, tanto che quella contro la Costa Rica è rimasta l’ unica vittoria spagnola in terra qatariota, decretandone così l’ eliminazione agli ottavi di finale contro il Marocco.
A sostituire Luis Enrique sulla panchina delle furie rosse sarà Luis De La Fuente, tecnico sicuramente meno conosciuto ma che alla guida delle giovanili della nazionale spagnola ha già vinto un’ Europeo Under 19 e uno Under 21, conquistando anche un argento olimpico alle olimpiadi di Tokyo.
Per Luis Enrique dunque termina sicuramente uno dei capitoli più importanti della sua carriera da allenatore, ma non solo; è stato un quadriennio pieno di emozioni e non sempre piacevoli, ma che di certo ha regalato al mondo calcistico un uomo più completo, voglioso di iniziare una nuova avventura con un nuovo club, e desideroso di aggiungere un trofeo alla sua immensa bacheca, conoscendo già il nome dell’ angelo a cui dedicarlo.


Torna alle notizie in home