Ambiente

La svolta verde parte dal suolo: l’agricoltura rigenerativa convince Europa e Italia

di Marco Montini -


L’agricoltura rigenerativa può rappresentare il futuro del settore primario? Molti ne parlano già da tempo e alcune analisi parrebbero dimostrarlo. Basta leggere le risultanze del recente studio condotto dall’Eara – l’Alleanza Europea per l’Agricoltura Rigenerativa – insieme a ricercatori, istituzioni e agricoltori di 14 Paesi. Una indagine autorevole e importante  su 78 imprese agricole, distribuite su oltre 7 mila ettari di terreno, dimostrerebbe infatti che l’agricoltura rigenerativa non solo costa meno della coltivazione convenzionale, ma può anche assicurare rese competitive, riducendo drasticamente l’utilizzo di fertilizzanti e pesticidi, quindi con conseguenze decisamente positive per ambiente e natura. L’analisi dell’Eara ha fatto notizia anche in casa nostra e non è sfuggita ad alcune rappresentanze di categoria e istituzioni italiane, che hanno accolto positivamente dati e numeri dell’Alleanza Europea per l’Agricoltura Rigenerativa. Per Andrea Tiso, presidente Confeuro, questa pratica agricola “coniuga sostenibilità e produttività e merita di essere approfondita e diffusa il più possibile. L’agricoltura rigenerativa rappresenta un modello replicabile, sostenibile e applicabile a livello globale: un punto di riferimento per le sfide climatiche, ambientali ed economiche che l’agricoltura si trova oggi ad affrontare. La transizione verso pratiche più rispettose del suolo, della biodiversità e della salute degli ecosistemi non è più rimandabile”. Ottimista anche Pino Bicchielli, deputato di Noi Moderati e presidente della commissione dissesto idrogeologico e rischio sismico: “L’agricoltura rigenerativa può rappresentare un’opportunità concreta per il nostro Paese: più produzione, meno costi e maggiore tutela ambientale. Non si tratta di ideologia, ma di buon senso e innovazione. L’Italia – spiega a L’identità – ha un’agricoltura di eccellenza che può diventare modello in Europa, ma occorre accompagnare gli agricoltori con strumenti concreti, semplificando la burocrazia e premiando chi investe in pratiche sostenibili. La riduzione di fertilizzanti e pesticidi, unita a una gestione più intelligente del suolo, è anche un’arma fondamentale contro il dissesto idrogeologico: terreni più sani e più resilienti aiutano a trattenere l’acqua, a prevenire frane e alluvioni, riducendo i danni che ogni anno colpiscono le nostre comunità. Per questo, la Commissione dissesto idrogeologico e rischio sismico che ho l’onore di presiedere continuerà a richiamare l’attenzione sul legame tra agricoltura, prevenzione e sicurezza del territorio. È questa la strada per un futuro più competitivo e responsabile”. Interessante anche la posizione di Giandiego Gatta, deputato FI e componente della commissione Agricoltura: “L’Agricoltura Rigenerativa è un tema interessante e strettamente connesso a quello delle Tecnologie di Evoluzione Assistita, per cui io e i miei colleghi del gruppo FI ci siamo battuti, nel solco tracciato dal nostro Segretario Nazionale Antonio Tajani, che all’interno del Partito Popolare Europeo aveva sostenuto la necessità di questa grande azione innovatrice nel mondo dell’agricoltura. Le Tea – dice Gatta a L’identità – sono un insieme di tecniche che utilizzano la genetica e la biotecnologia per migliorare le caratteristiche delle piante. L’agricoltura rigenerativa potrebbe beneficiare delle Tea per: migliorare la resistenza alle malattie e ai parassiti; aumentare la tolleranza agli stress ambientali, come la siccità e il caldo, e Dio sa quanto l’agricoltura oggi, e forse ancor più domani, debba fare i conti con gli eventi meteoclimatici estremi;  migliorare la qualità nutrizionale delle piante; ridurre la dipendenza dai fertilizzanti e pesticidi chimici, facendo in modo che le esigenze della produzione si coniughino sempre più, e meglio, con quelle della sostenibilità ambientale, i cui principi costituiscono coordinate imprescindibili per la politica agricola comunitaria di oggi e del futuro. Il tutto affrontando con la lucidità dell’approccio scientifico e non ideologico, anche le potenziali criticità e sfide associate alle TEA. L’approvazione del nostro emendamento sulle Tecnologie di Evoluzione Assistita, nell’ambito del Decreto Legge “Siccità”  da parte del Parlamento, – conclude Gatta – ha segnato una svolta importante per l’agricoltura italiana, consentendo la sperimentazione in campo di piante ottenute tramite queste tecniche. Non è un caso che questo provvedimento, fortemente voluto da noi di FI, sia stato accolto positivamente da diverse organizzazioni agricole e ricercatori, che vedono nelle Tea e nella nuova agricoltura rigenerativa uno strumento per affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici e per migliorare la produzione agricola”.


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