Cultura & Spettacolo

La tavola delle feste

di Nicola Santini -


La tavola di Natale, le tradizioni che convivono e si sovrappongono, l’opportunità di riunire la famiglia o di allargarla anche solo per un giorno, sono un’ottima occasione per rispolverare alcune regole di Galateo.
Tavola e bon ton sono argomenti che molto spesso vanno a braccetto. E l’ambizione di creare atmosfere speciali nel giorni di festa spinge alla ricerca di soluzioni fantasiose ma non necessariamente costose.
Secondo l’etichetta non è mai questione di soldi ma questione di stile. Le case rispetto a un tempo sono di dimensioni ridotte, la tecnologia prende spazio e lo sottrae a quello che una volta era dedicato al servizio buono, tenere tovaglie e piatti a far polvere per tirarli fuori una volta l’anno soltanto, per molti non ha senso, e così ci si muove alla ricerca di idee e ispirazioni per reinventare con quello che si ha, una scenografia della tavola per i giorni di festa, con alcuni accorgimenti non impegnativi.
Ma partiamo dalle basi. L’apparecchiatura è bella quando è ordinata. Ossia quando ogni cosa al suo posto e si trova posto per ogni cosa.
Le forchette vanno a sinistra del piatto. I coltelli e i cucchiai vanno a destra. Quando trovate una forchetta a destra non alzate gli occhi al cielo, indica che è destinata ad un piatto che non richiede l’uso del coltello (come una pastasciutta, ad esempio). E può quindi andare laddove la andremo direttamente a utilizzare. I rebbi della forchetta vanno sempre in alto, a meno che non abbiate un servizio alla francese, allora serviranno dei poggiaposate per consentire ai rebbi di stare a testa in giù senza toccare la tovaglia. Come si riconoscono le posate alla francese da quelle all’italiana? Dalla decorazione che anziché stare sul fronte rimane sul retro. Che sia un monogramma, uno stemma, un logo o una figura.
I coltelli hanno sempre la lama rivolta verso il piatto.
Le posate da dolce vanno verso il centro del tavolo sopra il piatto (non sul piatto) . I rebbi della forchetta guardano a destra con ilmanico a sinistra, il coltello ha il manico a destra e la lama verso il piatto.
Le posate si mettono dall’esterno verso l’interno con il piatto al centro. Quelle all’esterno sono le prime che andremo ad usare. Per esempio quelle da antipasto.
I bicchieri al massimo sono tre. Se si prevedono più vini, si cambieranno man mano. Quello dell’acqua si allinea con la punta del coltello più vicino al piatto. Poi quelli da vino dal più panciuto (quello da rosso) al più minuto (quello da bianco), in ordine decrescente verso il centro del tavolo. Flute o coppetta per il dolce eventualmente vanno dietro, ma oggi si usa portarle successivamente per non sovraffollare la tavola. Con una semplice tovaglia bianca si può ottenere un effetto Natalizio aggiungendo in alto a sinistra del piatto un piattino per il pane rosso o oro. Colori che possono anche personalizzare un nastro di velluto o raso con il quale fermare il tovagliolo (che va a sinistra o destra del piatto, dove trova spazio) insieme a un ramo di abete. Le candele sono basse, bisogna guardarsi senza ostacoli.


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