Attualità

La Toscana al voto il 12 e 13 ottobre: Giani prova il bis

Nella regione è forte la variabile Renzi: potrebbe incidere sui voti Cgil per il centrosinistra

di Dave Hill Cirio -


La Toscana al voto il 12 e 13 ottobre, il governatore Eugenio Giani ha firmato il decreto. Nelle prossime elezioni Regionali, la situazione nel centrosinistra appare in via di definizione ma non senza tensioni.

Centrosinistra in Toscana, tutti per Giani

Eugenio Giani, presidente uscente, è il candidato naturale del centrosinistra, sostenuto da un’ampia coalizione che comprende Partito Democratico, Movimento 5 Stelle (M5S), Italia Viva, Azione, e altre forze progressiste.

Giuseppe Conte, leader del M5S, ha promosso una votazione interna alla base del Movimento che ha confermato l’appoggio a Giani con il 60% dei voti, superando così le resistenze interne dopo anni di opposizione alla giunta Giani. Un voto che appare come un segnale di pacificazione e unità nel centrosinistra, sebbene qualche dubbio permanga.

Centrodestra: divisioni e qualche speranza

Per quanto riguarda il centrodestra, la situazione è molto più frammentata e complessa. Fratelli d’Italia punta sul sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, mentre la Lega ha ufficializzato la candidatura di Elena Meini, con malumori interni e polemiche che ne minano la coesione.

Anche Forza Italia non ha ancora definito una candidatura unitaria, con nomi come Marco Stella e Deborah Bergamini in gioco ma senza un accordo finale.

Questa divisione interna e l’assenza di un candidato unico forte rallentano e indeboliscono la strategia della coalizione, in una regione storicamente difficile. Tuttavia, i leader del centrodestra ritengono la regione contendibile, soprattutto visto il logoramento del centrosinistra e la forte leadership nazionale di Giorgia Meloni che dà spinta anche a livello locale.

Ma i voti del centrodestra a livello nazionale non si traducono automaticamente in Toscana, come altrove. Qui incide pure il tradizionale radicamento della sinistra nella regione e la presenza di un elettorato più conservatore e legato al centrosinistra.

La variabile Renzi

Sul ruolo di Matteo Renzi e Italia Viva, la situazione è controversa. L’ingresso di Italia Viva nella coalizione di centrosinistra sembrerebbe penalizzare il consenso tra gli iscritti e gli elettori Cgil, con una perdita stimata fino al 18% rispetto a una coalizione senza i renziani.

Renzi, quindi, rappresenta una variabile che può complicare ulteriormente il quadro interno al centrosinistra toscano, anche se ufficialmente Italia Viva è parte del “campo largo” a sostegno di Giani.


Torna alle notizie in home