Esteri

La Transnistria chiede aiuto a Mosca. Si apre un nuovo fronte?

di Ernesto Ferrante -


Parole forti contro Putin nell’aula di Strasburgo. Per Yulia Navalnya, vedova dell’oppositore russo Alexei Navalny, il capo del Cremlino va combattuto come un criminale e non con note diplomatiche. La presidente del Parlamento, Roberta Metsola, l’ha ringraziata per “aver accettato di parlare in un momento così doloroso”.
Londra ha smentito qualsiasi coinvolgimento diretto nel puntamento da parte dell’esercito ucraino di missili a lungo raggio Storm Shadow, forniti a Kiev. “L’uso dei missili Storm Shadow da parte dell’Ucraina e il loro processo di puntamento è una questione di competenza delle forze armate ucraine”, ha dichiarato un portavoce del ministero della Difesa britannico.
Patto Zelensky-Rama. “Con il premier albanese Edi Rama abbiamo discusso delle esigenze di difesa dell’Ucraina e della potenziale produzione congiunta di armi”, ha scritto su X il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, al termine dei colloqui bilaterali, avuti a Tirana, dove si trova per partecipare al summit “Ucraina – Europa sud-orientale”.
I deputati della regione separatista della Transnistria, in Moldavia, si sono riuniti in un congresso speciale, su iniziativa del presidente Vadim Krasnoselsky. Le autorità della autoproclamata Repubblica, hanno fatto sapere di voler chiedere “aiuto” a Mosca contro le pressioni di Chisinau. “Facciamo appello al Consiglio della Federazione e alla Duma di Stato della Federazione Russa con la richiesta di attuare misure per proteggere la Trasnistria nel contesto della crescente pressione da parte della Moldavia – si legge nella risoluzione – tenendo conto del fatto che oltre 220 mila cittadini russi risiedono in maniera permanente sul territorio della Repubblica Moldava e l’esperienza positiva unica del mantenimento della pace russa sul Dniester, nonché lo status di garante e mediatore nel processo negoziale”.
La richiesta è stata raccolta dal ministero degli Esteri russo: “Proteggere gli interessi dei residenti della Transnistria, i nostri compatrioti, è una priorità”. Daniel Voda, portavoce del governo moldavo, ha negato il timore di un’escalation. Poi ha aggiunto: “Osserviamo molto da vicino e ripetiamo che anche questa regione vuole pace e sicurezza”.


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