La tutela degli animali è legge: carcere e multe, stop alle catene
Reati procedibili d'ufficio, gli animali non sono più "oggetti"
Da oggi è entrata in vigore in Italia la nuova legge sulla tutela degli animali, nota come Legge Brambilla. Una normativa che rappresenta una svolta storica e culturale: non sono più considerati “oggetti” o “beni mobili”, ma vengono riconosciuti come esseri senzienti, capaci di provare dolore ed emozioni. Gli animali diventano soggetti di diritto con una tutela giuridica autonoma nel codice penale, non più solo “cose”.
Cosa prevede
Questa legge si applica a tutti gli animali, non solo a quelli da compagnia, e segna un importante rafforzamento delle tutele penali contro la violenza e l’abuso. Sono previste pene più severe per chi uccide, maltratta, abbandona o organizza combattimenti tra animali. Per l’uccisione di animali, la reclusione fino a 4 anni e la multa fino a 60mila euro, soprattutto se il fatto è commesso con crudeltà o sevizie. Per il maltrattamento, la reclusione fino a 2 anni e la multa fino a 30mila euro. Per il combattimento tra animali, pene fino a 4 anni di carcere e multe fino a 160mila euro per gli organizzatori.
Le pene sono aumentate se i reati sono commessi alla presenza di minori, nei confronti di più animali, se vengono diffuse immagini, video o altre rappresentazioni del fatto tramite strumenti informatici o telematici.
Stop agli animali alla catena
Vietato tenere cani e gatti a catena e abbandonarli. Da oggi è possibile fare denunce fotografandoli se tenuti alla catena. La legge prevede infatti il divieto nazionale di tenere cani alla catena, con sanzioni fino a 5mila euro per chi viola questa norma. Chiunque osservi situazioni di maltrattamento, come un cane legato alla catena, può scattare una foto e inviarla alle forze dell’ordine, che sono obbligate a intervenire, poiché questi reati sono ora procedibili d’ufficio.
Una novità importante: la collaborazione dei cittadini è incoraggiata per segnalare abusi e maltrattamenti, facilitando così l’applicazione della legge. Le associazioni animaliste possono inoltre ottenere l’affido definitivo degli animali sequestrati, garantendo una tutela più efficace.
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