Cultura & Spettacolo

La tv raccontata da chi la scrive nelle pagine di Aldo Dalla Vecchia

di Nicola Santini -


S’intitola “La tivù è tutta scritta? – Il mestiere di autore”, ed è un excursus dietro le quinte del piccolo schermo, raccontato da chi ci lavora dentro da tre decenni.
Il volume riprende, ampliate e arricchite, le lezioni che l’autore tiene ogni anno al master Fare TV dell’Università Cattolica di Milano, ed è diviso in tre parti.
Nella prima, “La mia tivù. 30 anni dietro le quinte”, Dalla Vecchia ripercorre la sua attività televisiva e di giornalista di costume e spettacolo per la carta stampata, iniziata nel 1988.
Con un racconto in prima persona minuzioso e ricco di aneddoti, scopriamo l’evoluzione del mezzo televisivo dagli inizi degli anni Novanta, quando l’autore ha mosso i primi passi in televisione con il magazine settimanale Target e il rotocalco quotidiano Verissimo, entrambi in onda su Canale 5, alla Nuova Era rappresentata dai reality e cominciata il 14 settembre 2000, con la prima puntata della prima edizione di quel “Grande Fratello” che avrebbe rivoluzionato non soltanto gli ascolti, ma anche i contenuti e le modalità di fruizione del mezzo.
Dopo i reality, che hanno contrassegnato la prima decade del nuovo millennio, è la volta dei tutorial, alla base del successo clamoroso di Real Time, che si affermano a cavallo degli anni Dieci; e dei nuovi linguaggi rappresentati da realtà come Netflix, Amazon Prime Video, RaiPlay e Mediaset Infinity, che hanno ancora una volta rivoluzionato il mezzo, regalandogli una nuova giovinezza alla vigilia delle 70 primavere, all’inizio del prossimo anno (la televisione italiana, lo ricordiamo, è nata domenica 3 gennaio 1954).
Nella seconda parte, “Dentro la scatola magica – Parlano i protagonisti”,tutte le sfumature dell’essere autore televisivo, attraverso cinque lunghe interviste di Dalla Vecchia ad altrettanti colleghi, che raccontano in che cosa consiste questo mestiere, così esaltato ma in fondo così poco conosciuto: Elisa Dossena e Barbara Rempi, con una lunga esperienza, da sole e in coppia, fra Rai e Mediaset; Duccio Forzano, regista e autore che ha firmato colossi della televisione come “Che tempo che fa” e il “Festival di Sanremo” e ha lavorato ai grandi show del sabato sera con personaggi come Fiorello, Morandi, Giorgio Panariello; Micol Palmieri, colonna di programmi del daytime come “Unomattina”; Luca Tiraboschi, che ha diretto Italia 1 e creato trasmissioni come “Il Bivio” e “Mistero”.
La terza parte, “Le parole della tele – Glossario minimo”, è un vero e proprio mini-dizionario per cominciare a masticare il gergo della televisione, fra parole-chiave, tecnicismi ed espressioni di uso comune. Si va da “auricolare” a “infotainment”, da “late show” a “titoli di coda”.


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