Cinema

La vera storia del re della pirateria musicale

di Riccardo Manfredelli -


“Mixed by Erry”, l’ultima prova registica di Sidney Sibilia, (01Distribution,2023) è tratta da una storia vera. Il rito della preparazione del thè, venduto come whiskey americano dal padre al mercato, non è altro che una prefigurazione del destino dei fratelli Frattasio, che nel giro di un trentennio – tra gli Anni Settanta e Novanta del Novecento – hanno messo in piedi e portato alla massima espansione una vera e propria industria di musica pirata. Giuseppe, Enrico e Angelo, raccontati attraverso un flashback lungo l’intero film, appaiono sin da subito complementari: i primi due sembrano, volendo usare una efficace metafora musicale, i lati opposti della stessa audiocassetta; il realismo dell’uno fa infatti da perfetto contrappunto alla mai doma visionarietà del fratello, Angelo è, invece, il “braccio armato”, la mina vagante del terzetto.
Sydney Sibilia ha fatto dei personaggi che sfidano regole e convenzioni il filo rosso della sua filmografia; “baroni rampanti” della settima arte, al pari di Enrico Frattasio, sono anche la banda dei ricercatori-ricercati della trilogia “Smetto quando voglio” e l’ingegnere Giorgio Rosa de “La Fantastica Storia dell’Isola delle Rose”: figure a metà tra Calvino e Cervantes, ognuno combatte con i propri mulini a vento, un potere spesso più grande di loro. Quel che per i fratelli Frattasio sono stati il capitano della Guardia di Finanza Fortunato Ricciardi (Francesco Di Leva) prima e l’imprenditore Arturo Maria Barambani (Fabrizio Gifuni) poi, in “Smetto quando voglio” era rappresentato dal sistema universitario italiano, mentre in “La fantastica storia dell’Isola delle Rose” aveva le fattezze del Presidente della Repubblica Giovanni Leone (Luca Zingaretti). La preponderanza dell’elemento musicale in “Mixed by Erry” è una parziale novità per l’immaginario filmico di Sydney Sibilia, nonché una ulteriore prefigurazione: il regista salernitano, infatti, debutterà prossimamente alla regia di una serie-tv per Sky, “Hanno ucciso l’uomo ragno”, sull’iperbole artistica degli 883.
“Mixed by Erry” è un film irresistibile, imperdibile anche dal punto di vista storico-antropologico perché offre una panoramica su quanto il progresso tecnologico abbia avuto un grande impatto persino sull’industria delle “canzonette”: dalle audiocassette ai compact-disk, dai lettori con le cuffie alla musica liquida (le contemporanee piattaforme streaming sono nate proprio per porre un argine al dilagare della pirateria, ndr.) Sullo sfondo due città dalla radicatissima tradizione musicale: Napoli, che nel 2023 ha festeggiato uno scudetto che mancava proprio dal 1987, anno spartiacque nella storia dei Frattasio da allora continuamente inseguiti dalla Legge, con forza direttamente proporzionale al loro successo, e Sanremo da dove –non a caso – lo scontro finale prende le mosse. Curiosità amarcord: il Festival del 1991, anno in cui “Mixed by Erry” –candidato a due David di Donatello – si conclude, è stato vinto da Cocciante con “Se stiamo insieme”.


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