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La vittoria contro tutti di Novak Djokovic

Il campione serbo trionfa agli Open di Roma e si getta alle spalle le polemiche “australiane”

di CdG -


Novak Djokovic ieri ha vinto per la sesta volta gli Internazionali d’Italia, sconfiggendo in finale il greco Stefanos Tsitsipas. La partita, durata poco più di un’ora e mezza, si è conclusa con il punteggio di 6-0, 7-6.

L’atleta serbo, numero 1 nella classifica ATP, torna dunque a sollevare un trofeo importante per la prima volta nel 2022 e si conferma uno dei tennisti più forti del mondo, come confermato tra l’altro anche dal suo avversario nella finale di Roma: “E’ stato impeccabile” ha infatti dichiarato l’ellenico nella conferenza stampa post-gara. Ed ha aggiunto: “E’ un grande campione. Mi sembra una persona molto intelligente, con grande saggezza e idee chiare su cosa vuole fare del suo tennis e della sua vita. Tutto ha un senso in lui. Lo percepisco come una Formula 1, una macchina perfetta. Lui è uno dei migliori di tutti i tempi e mi è di ispirazione”.

Anche Nole ha avuto per Tsitsipas belle parole: “E’ un ragazzo umile, sono sicuro che vincerà trofei in futuro”. Poi, in riferimento al percorso che lo ha portato alla vittoria, parlando in un italiano sempre più scorrevole Djokovic ha aggiunto: “Ringrazio il mio team e la mia famiglia per essere stati sempre molto disciplinati con me e per avermi fatto ritrovare le motivazioni. In campo vado io, ma il loro contributo per questo mio successo è importante. A Roma e all’Italia, che mi hanno sempre dato emozioni positive quando stavo giù, dico grazie per l’energia e il supporto. Questa vittoria è una sorta di sollievo, specialmente dopo tutto quello che è successo all’inizio dell’anno. La dedico a mio figlio Stefan”.

Particolarmente significativa, inoltre, la dichiarazione di Djokovic sulla decisione di escludere dalla prossima edizione di Wimbledon i giocatori russi e bielorussi: “Vengo da un Paese nel quale per quattro anni agli atleti di qualsiasi sport non è stato permesso di partecipare a competizioni internazionali. Conosco bene questa situazione: ho vissuto due guerre, so cosa vuol dire. Ma gli atleti non hanno colpe: togliere loro il diritto di fare il proprio lavoro solo perché vengono da un certo Paese è una situazione che non mi trova d’accordo”.

Ha ragione da vendere Nole, che ancora una volta dimostra di non aver paura di prendere posizioni non politicamente corrette. Come quella che a gennaio 2022, gli è costata l’esclusione dagli Australian Open. Il contestatissimo caso che lo ha visto protagonista è noto a tutti: inizialmente era stato ammesso nel Paese ma poi, dopo giorni confusi e convulsi in cui il n.1 della classifica ATP ha subito un trattamento a dir poco duro, a Djokovic è stato revocato il visto per non essersi vaccinato contro il covid 19.

La sua posizione, che ha continuato con granitica coerenza a mantenere, è quella di chi, pur non essendo contro i vaccini, vuole scegliere liberamente se iniettarseli o meno. E non accetta, dunque, obblighi ritenuti probabilmente – e non a torto – più dettati dalla politica che dalla medicina e dalla scienza. In un’intervista rilasciata alla Bbc infatti, Nole ha ribadito di sostenere e promuovere il “diritto di libera scelta individuale su cosa mettere nel proprio corpo”.

Tornando quanto accadutogli, Nole ai margini della vittoria di Roma ha dichiarato: “Cerco sempre di usare le avversità o il tifo contro per caricarmi nelle sfide. E cerco sempre di fare tesoro di ogni esperienza, sperando che tutta quella sofferenza e quella pressione mi abbiano reso più forte”. Un messaggio questo di cui fare tesoro. E non solo sui campi da tennis.


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