Politica

L’abbraccio in Sicilia: “Faremo quel Ponte”

di Adolfo Spezzaferro -


“Uniti si vince”: è la didascalia della foto di Matteo Salvini e Giorgia Meloni insieme, in Sicilia. Da lì il leader della Lega e la leader di Fratelli d’Italia rilanciano le priorità dell’Isola e del Pase: sicurezza, controllo dell’immigrazione clandestina, e realizzazione del Ponte dello Stretto. “Uniti si vince” contrapposto al centrosinistra, diviso, con il Terzo Polo che attacca ogni tre per due il Pd di Enrico Letta (così come fa d’altronde il M5S di Giuseppe Conte). ”Lasciamo alla sinistra divisioni, rabbia e polemiche. Uniti si vince”, scrive Salvini sui social. “Con Giorgia Meloni abbiamo parlato di Sicilia, di Italia, di futuro, governo, preoccupazione per le bollette. Qui non si tratta di un capriccio di Salvini, ma rischiamo di avere le fabbriche vuote. Ogni giorno che passa è un giorno perso. E in dieci minuti non abbiamo affrontato lo scibile umano, ma ci siamo abbracciati sorridendo pensando a quanto è bello in centrodestra unito e a quanto sono litigiosi gli altri”, fa presente il leader del Carroccio.

A sottolineare il clima di totale intesa e collaborazione tra i leader dei due principali partiti del centrodestra anche Ignazio La Russa. “È stato un incontro piacevole – dice all’Ansa il braccio destro della Meloni -. Tra Giorgia e Matteo c’è un rapporto cordiale e sincero. Poi è ovvio che le rivalità ci sono, ma è la normale competizione che c’è tra leader. Esistono all’interno di ogni partito, figuriamoci.. È più una polemica raccontata dai giornali o dai rivali”. Poi il senatore FdI pubblica una foto sui social del brindisi a Messina tra Salvini e la Meloni: “Hanno strappato un’ora dai loro impegni e fatto un brindisi. Mi sembra che da parte di entrambi ci sia la volontà di battere la sinistra”.
“La Sicilia non merita di finire sui giornali come un campo profughi: Lampedusa va restituita ai lampedusani, ai siciliani e ai turisti di tutto il mondo. Noi dobbiamo ritornare a difendere i confini e a difendere gli sbarchi e a bloccare il traffico di esseri umani. Non serve inventare niente: primo Consiglio dei ministri, a costo zero, si reintroducono i due decreti sicurezza che hanno perfettamente funzionato. Li hanno smontati ed è tornato il caos”. Così Salvini dal canto suo rilancia i suoi decreti come soluzione per arginare l’immigrazione irregolare. Come è noto, la Meloni dal canto suo invece propone di risolvere il problema a monte, con un blocco navale.

“Renzi dice che sono una falsa moderata? È campagna elettorale, che deve dire Renzi, poveretto. Ognuno fa il lavoro suo. Ma la cosa che, francamente, trovo un po’ avvilente in questa cosa è che io parlo di cosa vorrei fare per l’Italia e loro parlano solo di me. Ma avranno qualcosa da dire agli italiani su quello che vogliono fare loro, a parte dire che la ’Meloni è un mostro ed è impresentabile’”. Così la leader di FdI rispondendo ai cronisti. “Il problema è che questa persone – aggiunge – hanno governato l’Italia per anni, portando disastri inenarrabili, non possono raccontare cosa vogliono fare, non possono rivendicare il passato, coerenza, serietà e amore per questa nazione. Contenti loro… Ma io non voglio fare polemiche, voglio parlare ai cittadini di come questa nazione si può risollevare”.

Uno dei cavalli di battaglia del centrodestra, riportato in auge nei giorni scorsi dal leader di FI e “padre fondatore” della coalizione, Silvio Berlusconi, è il Ponte sullo Stretto. “È ora di dire di Sì! Un sì convinto ad un`opera fondamentale per unire Sicilia e Calabria, Italia ed Europa. Un`immagine straordinaria della bravura ingegneristica italiana nel mondo che porterebbe posti di lavoro e ridurrebbe l`inquinamento marittimo. Siamo stanchi dei troppi No ideologici della sinistra: Sì al lavoro, Sì alla tutela dell`ambiente e Sì al progresso”, elenca, come di consueto, Salvini. Per il Ponte, precisa, “l’Europa ci dice che ci danno la metà dei soldi, ci sarebbero poi decine di migliaia di posti di lavoro a Messina e Reggio”, dice poi in piazza a Messina.

Gli fa eco la Meloni dalla sua piazza sempre a Messina: il Ponte “è necessario, è una grande opportunità, una grande opera. La nostra è una civiltà che costruiva ponti in dieci giorni, duemila anni fa, non si capisce perché ora ci mettiamo diecimila anni…”.


Torna alle notizie in home