Attualità

L’accordo Italia-Spagna sui migranti “L’Europa non li scarichi su di noi”

di Maurizio Zoppi -

GIORGIA MELONI PREMIER PEDRO SANCHEZ PREMIER SPAGNOLO


Italia e Spagna separate da un ampio e profondo divario politico e ideologico, ma unite da un filo che resiste indenne, almeno fino ad oggi, alle congiunture temporanee. Il premier spagnolo Pedro Sánchez cammina lungo quel cavo, e ha camminato oggi a Roma, a palazzo Chigi, costretto all’equilibrio, per mantenere rapporti diplomatici e politici con un partner strategico, ma a capo del quale c’è una leader di destra, come Giorgia Meloni. Un esercizio di equilibrismo, diplomazia, perché a La Moncloa difendono l’obiettivo di questa visita alla Meloni in quanto la “mission” non è contrastare i modelli, ma preparare la presidenza spagnola dell’Ue. Così ieri Sánchez, ha evitato le critiche e la sua dialettica contro l’estrema destra, che in Spagna è un pilastro della sua lotta politica. Quindi, strette di mano e sorrisi in un onorevole ricevimento a Palazzo Chigi. Lo scopo dell’incontro era esplorare punti di incontro e rendere visibile quel fondo di un’Europa unita. Filosofia che nonostante gli approcci nazionali possano essere diversi, la Spagna come l’Italia, si impegna ad avanzare nel consenso e nei patti. “I nostri legami sono ancora vivi. La collaborazione di Italia e Spagna rendono le nostre società e l’Europa più forti. La Spagna vuole avere le migliori relazioni e legami con il governo italiano”. Ha esposto Sánchez nel suo intervento dopo l’incontro con la Meloni. Della stessa linea di pensiero le parole della premier di Fratelli di Italia: “Molte le convergenze tra Italia e Spagna: un rapporto particolarmente importante in vista della presidenza spagnola del Consiglio europeo. C’è la necessità che l’Europa dia risposte efficaci e immediate. Importante che non ci siano due pesi e due misure: come si è andati velocemente sugli aiuti di stato, confidiamo la stessa velocità sulla flessibilità su utilizzo fondi esistenti e sul fondo sovrano per sostenere industrie europee”. Ha sottolineato Meloni. “Tutti auspichiamo la riforma del patto di stabilità e crescita entro quest’anno, dando alla crescita sufficiente attenzione, lavoreremo insieme per questo obiettivo”. E sulle imprese ha tenuto a ribadire la premier di Fdi che: “Va acceso un riflettore anche sul fatto, che ci sono imprese italiane che in Spagna continuano ad avere spazio, ad aggiudicarsi importanti gare. Penso a quella che riguarda l’Alta velocità, sulla quale c’è un’impronta italiana molto importante con i nostri Frecciarossa. Questo dimostra che nella società spagnola la capacità delle nostre imprese è sempre ben vista, e vale lo stesso per quanto riguarda i nostri amici spagnoli”. Insomma, al di là della divergenza politica tra le due nazioni, ieri per i capi del governo era il momento di pesare le visioni comuni su temi come l’autonomia strategica aperta dell’Europa, la riforma del sistema del mercato energetico o le norme fiscali. Anche per quanto riguarda la guerra in Ucraina e il sostegno a questo Paese. La Meloni ha optato, come Sánchez, per una “pace giusta” che rispetti l’integrità territoriale dell’Ucraina. L’incontro tra i due, che ha compreso anche un pranzo di lavoro, è durato più di un’ora e mezza. “Sono più di 170mila i profughi ucraini che già vivono in Spagna che è geograficamente molto lontana dall’Ucraina. Ed è una cifra che aumenta e questo ci dà una idea chiara della sfida umanitaria che dobbiamo affrontare in seguito a questa guerra”. Ha affermato Sànchez. Il problema del traffico dei migranti è stato uno delle questioni più discusse e uno dei punti di attrito. Ma nell’incontro entrambe le parti hanno voluto rendere visibile l’intesa, nonostante l’approccio tecnicamente divergente. “Siamo d’accordo che quello che dobbiamo fare è parlare meno della dimensione interna della migrazione e parlare di più della dimensione esterna, della cooperazione con i paesi di origine e di transito”, ha spiegato Sánchez. “Siamo paesi responsabili del controllo dei nostri confini, ma a questo, dobbiamo aggiungere il concetto di solidarietà, facendo un approccio equilibrato tra solidarietà e responsabilità”. Una linea che la Meloni ha tenuto e condiviso. “Ci aspettiamo il cambio di passo. Il fatto che l’Europa guardi con maggior attenzione a questo è un passo importante, ma conveniamo che a giugno da parte della Commissione ci sia uno stato sulle iniziative concrete a partire dai finanziamenti e dal trovare soluzioni strutturali con i paesi del Nord Africa”. Alla fine dell’incontro a Palazzo Chigi un gruppo di una trentina di studenti universitari spagnoli ha contestato il premier spagnolo Pedro Sanchez fuori da Palazzo Chigi. “Fuera, fuera”, lo slogan urlato all’indirizzo dell’automobile su cui viaggiava Sanchez.


Torna alle notizie in home